14(1 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 5. re molto poco gradiva in realtà che Leone X avesse preso in mano questa faccenda. Le istruzioni segrete date al suo inviato al congresso raccoltosi in Cambrai sui primi del 1517, manifestano i veri pensieri di Francesco I. In esse proponevasi niente meno che un accordo circa una conquista comune e spartizione dell’impero osmano tra Francia, Spagna e l’imperatore, senza partecipazione degli altri principi cristiani, in particolare del papa, il quale ben presto però riseppe il progetto da Massimiliano 1 e con tanto maggiore zelo quindi lavorò per ottenere un’unione con pace universale. A tal fine doveva servire anche la missione del domenicano Niccolò di Schon-berg. 2 A Roma erano pervenute nuove notizie molto inquietanti dal-l’Oriente : non c’era quasi più dubbio alcuno che l’Egitto e Terra Santa fossero stati preda della mania conquistatrice degli Osmani.3 Nel gennaio 1517 in Roma ebbero luogo continue consulte circa l’armamento d’una flotta e la maniera di procurare denaro per la crociata : abbozzaronsi i più svariati progetti e fu preso in considerazione l’invio di legati per la crociata. In quel tempo Egidio Canisio da Viterbo tenne in S. Agostino, alla presenza di tre cardinali, un’infocata predica sui pericoli minaccianti la cristianità da parte del sultano, per l’allontanamento dei quali egli, in riguardo alla giovane età dei re di Francia, Inghilterra e Spagna, tutto sperava dal papa. * Ma ecco scoppiare di nuovo la guerra di Urbino : il papa cadde tra le peggiori difficoltà, ma anche in questo brutto periodo tenne davanti agli occhi la questione della crociata. Continuò a trattare cogli ambasciatori6 e principi,8 anzi nell’ultima sessione del concilio Lateranense .(16 .marzo 1517), quantunque vi si opponesse buon 1 Charrlère'I, 23. Zinkeisen II, 591-592. 1 Quanto ad essa cfr. Buddee 14 s. 3 Cfr. Paris de Grassis (27 die. 1516) in App. n. 19. Del grande spavento causato da questa notizia parla Gabbioneta nella sua * lettera, Roma 1° gennaio 1517 (Archivio Gonzaga in Mantova). Si riferisce all’argomento la lettera in data Cairo 1° dicembre 1516 nel rarissimo opuscolo : Tutte le cose passate in Levante tra el Sophy et gran Turcho e come el Turcho ha preso Aleppo e Damascho con Hyerusaleme et'tucto questo contado. S. 1. et a°. 1 Paris de Grassis (1° gennaio 1517) nell’App. n. 20. Sanudo XXIII, 438, 441 s., 486 s. 5 Cfr. Sanudo XXIII, 515; XXIV, 180. V. anche la * lettera dei Fiorentini al loro ambasciatore in Francia, 30 gennaio 1517, in Archivio di Stato in Firenze, Carte Strozz. 327, f. 61. 6 V. Corp. dipi. Port. I, 406 s., 476 s. Cfr. la lettera di Leone X a Firenze in data 5 gennaio 1517, appo Müller, Documenti 270 s., e la * lettera del collegio cardinalizio al doge L. Loredano, Roma 8 gennaio 1517, nell’A r c h i v i o di Stato in Venezia, Collegio Sez. Ili (Secret.) Leti, de' cardinali n. 5. Il 16 gennaio 1517 il collegio dei cardinali diresse sulla questione turca una ’lettera a Francesco I (copia nel Cod. 188S, f. 16 ss. dell’Angelica a Roma)« Leone X scrisse al sultano d’Egitto in data 30 marzo 1517 (* Breve nell’arm. XLlV, t. 5, f. 180: Archivio segreto pontificio).