132 Libro 1. Leone X. I5I3-I52I. Capitolo 4. fìcili missioni diplomatiche affidategli dalla fiducia di Giulio II e di Leone X. 1 Dal tempo del classico discorso, con cui all’apertura del concilio di Laterano Egidio aveva esortato alla riforma della Chiesa, 2 il suo nome era come un programma. La chiamata di tal uomo nel senato della Chiesa torna di grande onore a Leone X, che per questa via promosse l’interesse della vera riforma e della scienza. Se si dà uno sguardo retrospettivo sulla creazione del Io luglio 1517 bisogna confessare che se non tutti, molti però dei nuovi cardinali erano uomini egregi, degni, molto benemeriti della Chiesa, coi quali per la prima volta dopo lungo tempo vennero infuse nel Sacro Collegio forze di rigenerazione.3 Sotto questo aspetto, come pel riguardo avuto alle varie nazionalità,4 questa creazione rappresenta decisamente un passo in meglio. Ma eziandio sotto un altro rispetto essa segna un punto importante, chè allora non solo fu fatta in certo qual modo una sosta nella secolarizzazione del collegio cardinalizio, ma venne definitivamente sigillata la preponderanza del potere pontificio su quello dei cardinali. Balla metà del secolo xiv i cardinali avevano mirato a restringere e limitare in loro favore la podestà papale,5 ma a dispetto di tutte le capitolazioni elettorali il papato aveva mantenuto i pieni poteri a lui giuridicamente spettanti : erano naufragati tutti i tentativi fatti per legare il papa al voto del Sacro Collegio. L’ultimo grande tentativo di opposizione attuato dai cardinali, il conciliabolo di Pisa, ottenne precisamente il contrario di ciò, cui miravano i suoi autori. I cardinali scismatici furono obbligati ad abiurare il Pisano e nell’undecima sessione del concilio Lateranense addì 19 dicembre 1516 la bolla sull’abolizione ’ della prammatica sanzione dichiarava che solo il papa ha il diritto e la facoltà di indire, di trasferire e sciogliere concili. Ma il complotto del Pe-trucci condusse alla più forte promozione cardinalizia di cui diano notizia gli annali della Chiesa. Da allora la pienezza della podestà papale fu di nuovo sì solidamente stabilita, che softo il secondo successore di Leone X i cardinali « perfino nei giorni di gravissima sfortuna e di violentissimo spirito di parte » non ardirono alcun tentativo di opposizione.6 1 Cfr. ciò che dicemmo III*, Introduzione 3 in principio, libro III, 3 a metà circa, 4 a metà circa, 7 prima della metà e qui addietro p. 91 e 98. * Cfr. i nostri dati III4, libro III, 7 in principio e qui sopra p. 8. 3 Hefele-IIergexròther Vili, 764-765. Cfr. i giudizi di Burckhardt I7, 130 e Masi I, 138. 4 La cosa è rilevata specialmente da IIòfler, Adrian VI, 69 s. 5 Cfr. i nostri dati I4; libro 11,2 in principio; II4, libro I, 1 poco dopo il principio; libro II, I poco dopo il principio; III4, libro I, 1 in principio e libro III, I a metà. 6 Reumont III, 2, 268.