244 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 8. ma non aveva neanche potuto fare la ritrattazione che da lui voleva il molto dotto e benevolo Gaetano, perchè non gli erano stati indicati i punti in cui si pretendeva avesse errato. Ora, poiché nulla egli aveva stabilito, ma semplicemente disputato, tutto aveva sottomesso al santissimo padre Leone X, in cui riconosceva la voci) di Cristo e sempre aveva il sentimento di non dire e ritenere altro che ciò che possa dimostrarsi dalla Sacra Scrittura, dai padri della Chiesa e dai canoni, così egli appella dal papa non bene informato e dai giudici da lui dati (Prierias e Ghinucci, che rifiuta siccome prevenuti) al santissimo padre, che sarà meglio informato e sottomette sé coi suoi attuali e futuri seguaci alla protezione e tutela di lui, riservandosi il diritto di fare cambiamenti, aggiunte e correzioni nel suo appello ». 1 Il Gaetano, molto dolorosamente tocco dalla fuga di Lutero e dal contenuto dell’appello lasciato dietro di sè, con una lettera del 25 ottobre si rivolse all’elettore di Sassonia,2 narrandovi in breve tutto il corso delle trattative e facendogli la richiesta di mandare Lutero a Poma o di esiliarlo dai suoi Stati. Federico mandò tosto questa lettera a Lutero. In una sua del 18 dicembre 3 al Gaetano l’elettore rigetta la domanda del legato : non è ancora persuaso che Lutero sia convinto d’eresia, nel qual caso egli avrebbe adempiuto il suo dovere di principe cristiano : così invece il procedere contro Lutero voluto dal Caetano non recherebbe che danno alla sua università.4 Con ciò la missione del Caetano aveva fatto naufragio su tutti i punti. Lutero non dubitava punto che non mancherebbe la sua condanna : il 28 novembre aveva pubblicato un nuovo appello, 6 in cui appellava dal papa, uomo soggetto all’errore, al futuro concilio ecumenico. Ancor prima di questo passo egli nel novembre aveva fatto stampare una relazione sulle trattative col Caetano, dove pure appare quanto nel suo contegno verso il papato si fosse acuita l’opposizione. 6 Inviando a Wenzel Link questo lavoro egli, addì 11 di- 1 Luthers Werke, ed. di Weimar II, 28 s.; Riffel I, Ul s. Cfr. Hefele-Hergenröther IX, 74-79. 2 Cfr. Enders I, 269 s.; Riffel I, 112; Hefele-Hergenröther IX, 81 s.: Kalkoff, Forschungen 19. 3 Vedi Kalkoff, Der Briefwechsel zwischen dem Kurfürsten Friedrich unt Kajetan in Zeitschr. für Kirchengesch. XXVIII, 325 s. 1 Enders I, 310 ss. 5Luthers Werke, ed. di Weimar II, 36 s. Cfr. Riffel I, 119 s.; Hrfelk-Hergenröther IX, 86-88. A ragione Hergenröther osserva loc. cit. : « Questo pure non era che un’arma pel momento, poiché più volte, specialmente nella risposta al Prierias aveva già dichiarato che anche-i concilii ponno errare, ed ero da prevedersi che per nessuna guisa si sottometterebbe ad una sentenza conciliare contraria a lui, come neanche al papa, al quale aveva dato le più solenni assicurazioni di soggezione ». 6 Cfr. Dieckhoff 227-230.