520 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 2 c. più. Nel maggio del 1519 nn veneziano notava apertamente, che la fabbrica del nuovo S. Pietro procedeva con tanta lentezza perchè mancava la cosa principale, il denaro. 1 Nel novembre del .1521 si vendettero quattro masserie del capitolo di S. Pietro per provvedere alle spese della costruzione. 2 Quanto pesasse a Raffaello la lenta continuazione dei lavori di S. Pietro ci risulta da una lettera dell’inviato estense in data .17 dicembre 1519, ove si dice che il Maestro, dacché ha preso il posto di Bramente, è diventato spesso molto strano. 3 Raffaello era allora tenuto continuamente occupato anche da altri lavori architettonici: così abbozzò i disegni per parecchi palazzi privati in Borgo, tra cui spiccava quello del cameriere pontificio Branconio dell’Aquila. Disgraziatamente quest’edificio 4 fu sacrificato nella costruzione del colonnato della piazza di S. Pietro. S’è conservato invece il palazzo, che su disegni di Raffaello fu costrutto in Firenze per Giannozzo Pandolfìni. 5 Sorte per nulla favorevole regnò al contrario sulla così detta Villa Madama fatta erigere dal Cardinal Giulio de’Medici. Questa villa che sorge incantevole sulla pendice orientale di Monte Mario, sebbene non mai finita e col tempo caduta in deplorevole mina, ha fin dal suo tempo chiamato su sè l’attenzione degli artisti : ai dì nostri poi fu fatta oggetto di un’affettuosa descrizione e d’uno studio minuto, 8 però senza che ancora siano sciolti tutti i problemi legati all’interessante edificio. Bisogna lasciare indeciso se i piani fossero già abbozzati nel 1516-1517. 7 Intanto è cosa sicura che, giusta la testimonianza di Baldassarre Castiglione, nel giugno del 1519 vi si lavorava alacremente ed anche il papa vi faceva frequenti visite, 8 ma che nell’agosto 1522 i lavori non erano ancora 1 Sanudo XXVII, 274.' Cicogna 400. 2 Sanudo XXXII, 149. Leone X attribuì alla nuova fabbrica di S. Pietro anche delle multe; v. Paris de Grassi» ed. Delicati-Ah meloni 69. 3 Atti Moti. I. 136. Su S. Pietro nel 1518 cfr. Lancellotti III, 179. * Probabilmente ne è una libera ripetizione il palazzo Spada. 5 Cfr. sopra p. 359, 3. 6 Tu. Hofmann, Raffael als Architeli I. Villa Madama zu Rom, Dresden 1900. Con questa pubblicazione di lusso si cfr. anche Xibey, Roma viod. II, 944 s.; D’Arco, fi tulio Romano. Mantova 1842, 11 s. ; Gate in Kunstblatt 1835, n. 4 ; Reumont in Zahn’* Jahrb. f. Kunstieissenseh. II ; Redtf.nbacher in Zei>s<:her. für bild. Kunst 1876. 33 »s.; MlNGHETTI, Raffaello 166 il.: 251-252; Grimm. Raphael 489 s.; Geymüller, Raffaello come architetto 59 s., 87 s., 91 s.; Claus^e II, 203 ss.; IH 310 ss. ; Jahrb. d. preuss. Kunstsamml. XXV, 32 s. e Gaz. des lìmur-„Irts 1903, I, 314 ss. 7 Geymüller, Raffaello come architetto 69 e Dot. ined. sur les Mss. des San Gallo, Paris 1885, 19. * 8 * B. Castiglione a Isabella d’F.ste, 16 giugno 1519 (Archivio Gonzaga in Mantova). Da questa lettera si ricava che erra Müntz (Hist. II, 251) quando fa cominciare Villa Madama nel 1520.