Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 10. fini stretto confidente dei Medici, era in rapporti intimi anche col Francia, con Leonardo da Vinci e specialmente con Raffaello, di cui fu uno degli esecutori testamentarii. La sua corrispondenza con Lorenzo de’ Medici e Lorenzo Gheri attesta quanto egli valesse come intelligente d’arte e protettore degli artisti. 1 Mentre, salvo poche eccezioni, i nobili di Roma non spiccavano nella società e neanche come mecenati, * andò invece sempre più facendosi sensibile come nuovo elemento l’aristocrazia del denaro dei grandi banchieri. Il suo più magnifico rappresentante, Agostino Chigi, il Rothschild di quel tempo, era stato già in stretti rapporti con Giulio II,3 ma le relazioni avevano subito un turbamento negli ultimi anni del niente riguardoso Rovere : quelle invece con Leone X rimasero sempre le migliori immaginabili. * Mediante estesi aff ari commerciali e finanziarii la ricchezza del Chigi, la cui banca era in via de’Ranchi,. era cresciuta a un’altezza favolosa. Bene informati contemporanei valutarono a 70,000 ducati la sua rendita annua, a 800,000 la sua eredità. Lo stesso-Chigi disse una volta al papa mediceo di possedere 100 case, altrettante navi e di tenere occupati 20,000 uomini, ma per l’estensione dei suoi affari di non sapere quanto grande fosse il suo avere. La semplice parola di questo Creso valeva come denaro contante. I sovrani di Spagna, Francia, Germania e perfino il Sultano cercarono di ottenere con regali il favore del Chigi. I superbi Veneziani, ai quali nel 1511 prestò 125,000 ducati, allorquando egli visitò la città delle lagune gli diedero il posto di onore a lato del doge. Anche Leone X trattava come una testa coronata il principe dei banchieri, dal cui aiuto finanziario spesso traeva profitto. Ripetute volte il Chigi ebbe l’onore di poter salutare ospite il papa nella famosa Farnesina, una sua Afilla ripiena d’opere d’arte d’ogni fatta.5 II lusso, di cui faceva pompa in tali 1 Stampata in Gaye I, 138 ss., 148 ss.; cfr. Janitschf.k, Gesellschaft 95. 1 Viva, ma qua e là esagerata dipintura dell’ impoverimento, in gran parte dovuto a colpa loro, e della scomparsa definitiva di gran numero di famiglie un tempo in grande auge a Roma, delinea Marcantonio Altieri nei suoi Nuptiali (ed. Carducci, Roma 1873) terminati circa nel 1514; cfr. special-mente 15 ss. 3 V. il nostro vol. Ili4, libro III, 8 verso la fine. * La biografia di A. Chigi per Fabio Chigi, fondata principalmente sulla. * Hist. Senen. del Tizio fu pubblicata dal Cugnoni in Arch. d. Soc. Rom. II, 46 ss. aggiungendovi molte preziose illustrazioni (II, 37 ss., 209 ss., 475 ss.; Ili, 213 ss., 291 ss., 422 ss. ; IV, 56 ss., 191 ss.). Bisogna rimaner sorpresi perchè finora nessuno si sia dedicato all’ impresa di scrivere un’ampia biografia di quest’uomo, che caratterizza sì bene il suo tempo. Tra i recehti cfr. Recmont in Zaiin’s Jahrb. für Künsturissensch. I, 213 ss. e specialmente Förster, Farnesina-Si u dien 1 ss. sCosì fin dalla fine d’aprile del 1513. Sax udo XVI, 227. Leone X mangiò talvolta anche presso il Cardinal Farnese : v. * lettera del Castiglione, Roma 4 luglio 1519 (Archivio Gonzaga in Mantova).