228 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 7. ne compendia in parte brevemente il contenuto e solleva lagni su false idee del popolo e false promesse dei predicatori dell’ indulgenza. Al principio della lettera egli veramente dice, che non vuole incolpare i predicatori, che non ha uditi, di avere insegnato dal pulpito tali perniciose dottrine, ma poco dopo rinfaccia ai predicatori « che con false fole e promesse nulle rendano sicuro e senza timore il popolo ». In fine chiede addirittura all’arcivescovo di ritirare l’istruzione per l’indulgenza, la quale ad ogni modo sarebbe stata pubblicata senza ch’egli lo sapesse e volesse, e di sostituirla con un’altra migliore, minacciando che altrimenti potrebbe farsi avanti un altro e scrivere in contrario a somma vergogna dell’arcivescovo. Alberto di Brandenburg sottopose la cosa ai suoi consiglieri ad Aschaffenburg ed ai professori dell’università maguntina. I primi furono tutti di parere che s’avesse ad iniziare un processo contro Lutero. 1 Alberto mandò al papa il parere dei consiglieri aschaffen-burghesi colle tesi di Lutero « nutrendo buona speranza che S. Santità si occuperebbe quindi della cosa e farebbe si che intanto si resistesse secondo l’occasione e il bisogno a tale errore e noi non siamo responsabili dell’ordine e della cosa ». Tanto scrisse Alberto addi 13 dicembre 1517 1 ai suoi consiglieri in Halle, invitandoli a « ben pesare con grande diligenza » l’atto che mandava di processo e, qualora fossero di parere che sarebbe buona ed utile cosa intentare il processo a farlo intimare a Lutero mediante Tetzel « affinchè tale velenoso errore non venga maggiormente trapiantato fra il popolo basso ». Ya però ritenuto come sicuro che i consiglieri di Halle reputarono non conveniente il procedimento giudiziario contro Lutero deciso ad Aschaffenburg e che esso non venne aperto da Tetzel.3 Il parere dell’università di Magonza, che fu mandato solo il 17 dicembre 1517 dopo ripetuti avvisi dell’arcivescovo, cavò unicamente un punto dalle tesi di Lutero, la limitazione della podestà del papa quanto alle indulgenze, che rigettò siccome in contraddizione colla dottrina tradizionale, rimanere nella quale è « più con- il principio ha un tono più che devoto, quasi servile, la lettera alla fine assume l’aria di minaccia — questo doppio carattere pervade la lettera di Lutero. Ora se egli ammonisce e minaccia, che possa comparire uno con scritti contro l’indulgenza a vergogna pel cardinale, Lutero ha chiaramente in vista se stesso, quale di fatto uscì in campo siccome il primo e perfettamente armato oppositore dell’ indulgenza ». Cfr. anche Paui.us, Tetzel 45—47, 126. 1 Cfr. Paulus, Tetzel 47. 2 La lettera secondo l’originale dall’ Archivio di Stato a Magdeburg presso Körner, Tetzel 148 s., in tedesco ammodernato presso Mai I : Beilagen ■und Urkunden 50-52. 3 Cfr. Paulus, Tetzel 47 contro Brieger, Ueber den Prozess des Erzhisehofi Albrecht gegen Luther nei Klein. Beitr. zur Gesch., Leipzig 1894, 191 ss.