480 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 2 a. ture si radica principalmente in queste sue opere. In parte l’Oc-cidente non ha saputo idearsi in modo diverso i gesti della meraviglia e del terrore, i contorcimenti del dolore e l’immagine della maestà e dignità ».1 All’altezza della rappresentazione artistica risponde però anche l’elevatezza del contenuto degli arazzi, che non poteva venir scelto più conveniente alla cappella di palazzo dei pontefici. Sul cielo di essa Michelangelo aveva dipinto la-creazione e la storia primitiva dell’umanità fino al diluvio e poi profeti e sibille quali annunziatori del nuovo patto. Già prima sulla superficie mediana delle pareti i maestri del Quattrocento avevano rappresentato il tempo vissuto sotto la legge colla vita di Mosè e colla vita di Gesù Cristo il regno della grazia. Ora questo regno doveva durare sino alla fine dei tempi e perciò Raffaello determinò di continuare coi suoi tappeti la storia della salute iniziata colla creazione narrando l’istituzione del primato e sulla base degli Atti apostolici la vita della Chiesa giovanotta. Con efficacia il Maestro rammenta allo spettatore, che egli si trova nel centro della Chiesa, nella cappella di palazzo del capo supremo della medesima. I fatti meravigliosi dei principi degli Apostoli, che avevano santificato Roma col loro sangue, la vocazione dell’uno al governo, dell’altro alla più vasta attività apostolica, questo forma il contenuto della sua immortale creazione. Coi caratteri aurei dell’arte più sublime sotto Leone X venne glorificata nella cappella papale la salutare attività della Chiesa romana nei suoi due più nobili rappresentanti, il principe degli apostoli Pietro, primo pontefice, e Paolo, l’apostolo delle genti. Agli affreschi nelle Stanze ed agli arazzi s’accompagna una terz’opera non meno importante, con cui Leone fece decorare il suo palazzo, le Logge. Avanti ognuno dei tre piani del Vaticano s’apre una serie d’arcate: quella di mezzo nell’ala, orientale ha acquistato fama mondiale sotto il nome di Logge di Raffaello e colla Sistina e le Stanze costituisce a ragione uno dei più potenti punti d’attrazione per chi va a Roma.' La costruzione di queste belle arcate fu iniziata da Bramante e continuata da Raffaello dopo la morte di questo. La data 1513 nella duodecima arcata delle Logge segna il principio del lavoro terminato al più tardi nel 1518. Mancano notizie più precise sulla storia 1 WÖLFFLIN 105. Di giudizi di artisti moderni insieme a quelli addotti da Muntz (Tapisserits 10s.) siano ricordati quelli di Overbeck (lettera di Allgeni-lconservat. Monatsschrift 1888 I, 41 ss.) e v. Stein le ( Leben u nd Briefwechsel I, 161, 208).