398 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 10. migliari osservavano dalla finestra; servì da scena la corte, in cui era stata eretta una tenda di raso oscuro. Dapprima fece la sua comparsa una donna, che in bei versi pregò Venere di largirle un amante : poscia arrivarono a suon di tamburo otto eremiti in abito bigio, che danzarono e bastonarono un Amore, il quale parava i colpi colla faretra. Amore supplicò Venere di liberarlo dalle mani degli eremiti, che gli avevano portato via l’arco e Venere comparve chiamando a sè la donna innamorata, che diede agli eremiti un filtro per cui si addormentarono. Amore, riavuta la sua arma risvegliò colle frecce gli eremiti i quali ora si misero a ballare attorno ad Amore e fecero dichiarazioni amorose alla donna : finalmente gettarono l’abito eremitico comparendo sotto l’aspetto di bei giovani. Eseguita una moresca, la donna dichiarò che facessero vedere quanto valessero nelle armi. Nella lotta seguitane tutti morirono ad eccezione di uno, che come prezzo della vittoria ebbe la donna innamorata. Se non fosse narrato da un testimonio al tutto sicuro, il fatto parrebbe incredibile. L’inescusabile leggerezza di Leone X andò dunque sì avanti, che proprio al tempo, in cui trattavasi la faccenda di Lutero nella dieta di Worms e molti monaci simpatizzanti col professore wittenberghese s’accingevano a buttar via la cocolla ed a prender moglie, a E orna al cospetto del papa potevano rappresentarsi drammaticamente, anzi quasi glorificarsi con frivolo giuoco, fatti di questa specie ! Nessuna meraviglia che al Nord delle Alpi di giorno in giorno l’opposizione guadagnasse in forza, che più acuto che mai risuonasse il grido alla riforma nel capo e nelle membra, che presso migliaia e migliaia trovassero credulo ascolto le più gravi accuse e peggiori imputazioni che Hutten, Lutero e numerosi altri fieri nemici del papato sollevavano in Germania, talché molti disperavano perfino dell’istituzione del papato. Tutta la grandezza del pericolo riluce da ciò, che nei più svariati punti della Cristianità dalla materia infiammabile accumulata da secoli cominciarono a salire le fiamme di un’appassionata opposizione. Non soltanto una gran parte della Germania era sul punto di rompere il vincolo millenario, che l’univa a Roma, ma anche in Italia le classi superiori e medie erano in pieno fermento contro il papato fattosi mondano. Solo pochi, gli è vero, andavano così avanti come .Machiavelli, che mirava all’annientamento dell’intiera istituzione considerata radice di tutti i mali, ma d’anno in anno aumentavano e si facevano più acri le voci, che richiamavano l’attenzione stdl’innaturale prevalenza che nella Corte romana avevano ottenuto tendenze meramente mondane. In capziose antitesi Francesco Vettori, persona in stretti rapporti coi Medici, descrive gli acuti contrasti tra la semplicità apostolica e purezza del cristianesimo primitivo