110 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 4. per quanto si elogiasse presso il papa l’abilità di Battista, egli tuttavia esitò ad affidarsi ad un medico straniero.1 Ma il Petrucci non rinunciò al suo proposito, anzi l’inaspettata dilazione trascinò quella testa giovanilmente calda ad espressioni sommamente sventate. Voleva egli, cosi lo si udiva assicurare, diventare il liberatore del collegio sprezzato ed asservito dei cardinali ed in luogo di Leone X procacciare la suprema dignità ad uno dei cardinali seniori, il quale s’addimostrasse riconoscente ai suoi elettori. ! Cadde così in sospetto e quindi per sicurezza abbandonò Roma ritraendosi sui beni dei Colonna nel Lazio, senza prima congedarsi dal papa. Insieme al fratello residente a Napoli il Petrucci congiurava così apertamente che nel marzo 1517 Leone X dovette esortarlo con lettera speciale a desistere da ulteriori piani per produrre un rivolgimento in Siena : in caso diverso egli procederebbe come se avesse congiurato contro di lui, il papa in persona.3 A dispetto di questo avviso molto chiaro il Petrucci non recedette dalle sue macchinazioni e Lattanzio Petrucci dietro suo incarico tenne trattative equivoche con Francesco Maria della Rovere. 4 Se già questa cosa destò sospetto, ancor più ne suscitò l’attiva corrispondenza del cardinale col suo segretario e maggiordomo lasciato a Roma, Marc’Antonio Nino, in cui trattavasi pur sempre della chiamata di Battista da Vercelli per curare la piaga aperta del papa. Petrucci trovavasi allora a Genazzano nel territorio degli Equi, dove in cifra il Nino gli scrisse, che il Battista era tuttora pronto a servirlo, che sperava di arrivare a Sua Santità col mezzo di due intimi del papa, Serapica e Giulio de’ Bianchi, che però guardavasi di visitare il cardinale a Genazzano per non svegliare sospetto : del resto farebbe tutto ciò che il cardinale volesse.5 Questa lettera fu intercettata e condusse alla scoperta della trama. Con rapidità e risolutezza si procedette contro i rei. Anzitutto addì 21 aprile 1517 fu carcerato ed inquisito il confidente del Petrucci Marc’Antonio Nino.6 Sulle prime nulla si venne a sapere del progettato assassinio e persino diplomatici molto bene infor- 1 Iovius, Vita, 1. 4. Battista da Vercelli sosteneva di possedere un segreto contro il mal francese (v. G-rkgorovius IV, 535, n. 67 e Luzio in Giorn. <1. lett. V, 41). * Guicciardini XIII, 13. * Bembi, Epist. XIV, 25. Raynald 1517, n. 90. Cfr. anche in App. n. 23 il * breve a Prospero Colonna in data 12 marzo 1517 (Archivio Colonna a Roma). 4 Manoscr. Torrig. XX, 393. 5 Questi dati importanti si trovano in una * lettera di B. Costabili, Roma 24 giugno 1517 (v. App. m. 33). Archivio di Stato in Modena), 6 Alquanto prima deH’ambasciatorc veneto (Sanudo XXIV, 195) annuncia la cosa B. Costabili in una * lettera del 21 aprile 1517 (Archivio di Stato in M o d e n a).