La questione della crociata nel 1516. 139 Non si approfittò della buona occasione di intraprendere un forte attacco contro Costantinopoli durante l’assenza del sultano per la ragione che i principi europei e purtroppo, per un periodo di tempo, anche il papa, furono troppo preoccupati dai loro propri interessi. Selle trattative diplomatiche di quel tempo i progetti di crociata e la questione turca reiteratamente non servirono che a coprire altre mire : 1 ciò più che con tutti capitò con Francesco I il quale aveva sempre più a cuore ben altre cose, in particolare l’occupazione di Napoli. Ma eziandio Leone fu spesso distratto dall’impresa crociata in virtù di considerazioni relative allo Stato ecclesiastico ed ai suoi nepoti, specialmente dalla guerra d’Urbino, però senza che mai l’abbia perduta di vista. * Era appena riuscito l’assoggettamento di Francesco Maria, che anche in Roma ricomparve in prima linea la questione della crociata. Nell’ottobre del 1516 Leone X si rivolse a tutti i principi cristiani rammentando le guerre, nelle quali era allora intricato il sultano in Africa ed Asia. Di questi avvenimenti non s’avevano notizie precise in Occidente, eccettochè a Venezia, che però teneva segreto quanto ne sapeva. Felicemente Leone X trasse profitto dalle notizie venutegli d’Oriente per riaccendere lo zelo dei principi cristiani. « Se è vero », così specialmente esponeva a Francesco I, che il sultano ha vinti i suoi eterni nemici, gli Egiziani, gli è proprio tempo che ci svegliamo dal sonno affinchè non veniamo uccisi dormendo, ma se non è vero, perchè non dobbiamo usufruire di questa bella occasione offertaci da Dio di condurre a buon fine questa sua impresa, di assalire con forze unite, sventolando il vessillo della santa croce, i Turchi che o trovansi a mal partito o sono imbrogliati nelle guerre di Persia e d’Egitto ?»3 Francesco I rispose (15 novembre 1516) assicurando il suo immutato entusiasmo per la santa impresa e nello stesso tempo incitò il papa ad agire perchè si stabilisse la pace europea, fatta la quale, egli con forti schiere seguirebbe incontanente il papa siccome duce in questa sacra campagna.4 A malgrado di queste belle parole il 1 B L'DDEE, Schònberg 12. Volte lini, Bestrebungen Maxim ilians 61. * Cfr. Zinkeisen loc. cit. Hefele—Hergenróther Vili, 678 s. Voltelisi 61. Il 25 giugno 1516 Leone X accordò a’ Genovesi una Cruciata prò classe paranda contra piratas infideles (Seg. 1196, f. 34). Kegli Intr. et Exitus 555, f. 1861' si trova notato sotto il 30 agosto 1516: « Solvit 5000 flor. Paulo Victorio capitaneo tri-remium S. D. X. et due. 200 D. Antonio Ma. Palavicino, oratori regi» Francie et due. 3000 Tliome prò stipendio trireiniuin Iauuen. "(Archivio segreto pontificio). 3 Ch arrière I, 13-15. Corp. dipi. Port. I, 389 8. Sul discorso intorno ¡ai Iurchi tenuto al Cospetto del papa il 9 novembre 1516 da Stefano Possidarski mandato a Roma dal conte di Corbaira v. PreradoVK- in Bull, di «reheol. dalmata XXII (1899), 10. 4 Oharrière I, 16-18.