318 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 9. Filonardi i dodici Cantoni perseverarono nel loro rifiuto di fornire truppe al papa : Zurigo concesse duemila uomini, ma sotto la condizione che sarebbero impiegati unicamente alla difesa del territorio pontifìcio.1 In queste circostanze gli alleati non si sentivano forti a sufficienza per espugnare Parma sebbene nel frattempo si fossero loro aggiunti 6000 lanzichenecchi tedeschi. Quando poi anche Alfonso di Ferrara si mise in movimento con tutte le sue forze, fu necessario decidersi a togliere l’assedio di Parma intrapreso con insufficiente preparazione e con non bastante unità. Gli alleati quindi, in numero di 13,000 uomini circa, iniziarono la ritirata verso S. Lazzaro sulla strada di Reggio, durante la quale, malcontenti del loro soldo, tumultuarono i lanzichenecchi tedeschi : si temette che costoro passerebbero dalla parte dei Francesi, i quali, se avessero preso l’offensiva in questo momento, fuor di dubbio avrebbero vinto. * La situazione degli alleati era tanto più diffìcile perchè la diffidenza ne ritardava le decisioni. I capitani pontifici propendevano a ritenere che all’arrivo di forze minori delle loro gli imperiali avessero abbandonato l’assedio di Parma, cominciato con buon successo, solo per la ragione che invidiavano al papa la conquista della città. Prospero Colonna invece sospettava che Leone X si ritrarrebbe dalla guerra appena avesse riacquistato Parma e Piacenza. Alla notizia che nuovi corpi svizzeri si erano uniti ai Francesi presso Cremona, gli alleati si ritirarono verso Reggio e sarebbero retrocessi ancor più se il papa e gli agenti dell’ imperatore non avessero agito in contrario.3 Frattanto avvenne nella Svizzera un cambiamento, che doveva essere d’importanza decisiva. Il Filonardi- ed anzitutto lo Schinner, attivo senza riguardi,4 riuscirono finalmente a mettere in movimento un’armata molto forte di mercenarii svizzeri. Allo scopo di effettuare la congiunzione con costoro Prospero Colonna il 1° ottobre passò il Po presso Casalmaggiore. Ivi si unì all’armata il Cardinal Medici, che alla fine di settembre il papa aveva mandato come legato per togliere le differenze fra il Colonna e il Pescara, 1 Cfr. Wirz, Filonardi 51-53; Archiv für Schweiz. Gesch. XVI, xviii. • Il Guicciardini (XIV, 2) esprime affatto determinatamente questo pensiero. Sulla levata dell’assedio di Parma e sulle sue cause sono divergenti persino le idee dei contemporanei; cfr. in proposito i passi raccolti da Busch, Vermittlungspolitik 154, n. 4 e B al an VI, 53, n. 3. Interessanti particolari sugli avvenimenti di Parma da relazioni di soldati senesi vedi in Tizio, * Hist. Senen. nel Cod. G. II, 39, f. 43 della Chigiana di Roma. 3 Guicciardini XIV, 2. Sulle forze dell’armata v. la relazione del Guicciardini in data 15 settembre 1521 in Opere inedite VII, n. 157. * Cfr. Blösch, Kardinal Schinner, Bern 1891, 14 s.