22 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 1. dici doveva venire trasportato in Francia, ma nuovamente verifi-cossi la proverbiale fortuna del Medici, che, passando il Po, riuscì a sfuggire dai Francesi ed a raggiungere Bologna. 1 Non furono necessarie molte osservazioni per rendere manifesto a Giulio II che soltanto mediante un cambiamento di governo a Firenze potrebbe porsi fine all’influsso francese nell’Italia centrale. Avvenuta la dichiarazione di guerra contro i Fiorentini, Giovanni de’ Medici rimise il piede sul terreno della patria sua nel seguito del Cardona, e fu testimone del saccheggio di Prato, nel quale vanamente sforzossi per temperare il furore degli Spagnuoli. * Dopoché una rivoluzione incruenta ebbe ristabilito in Firenze la signoria dei Medici, il cardinale vi si recò il 14 settembre 1512. Sebbene egli e suo fratello Giuliano facessero tutto il possibile per guadagnare favore, la città rimase in agitazione e fermento 3 ed era stato appena scoperto un complotto per abbattere i Medici, che la morte di Giulio II costrinse il cardinale ad accorrere in somma fretta a Roma pel conclave, dal quale sorti papa. Con rapidità senza esempio quell’uomo di 38 anni era salito alla dignità più eccelsa. Quale destino e quale fortuna ! Esiliato, prigione, liberato, ora signore di Firenze e finalmente capo supremo della cristianità ! Nessuna meraviglia che i letterati non potessero esaurirsi nel celebrare con carmi ed iscrizioni l’addomesticatore della fortuna, il figlio di questa dea. 1 * * * Poiché era soltanto diacono, Leone X il 15 marzo 1513 ricevette l’ordinazione sacerdotale, il 17 l’episcopale.5 Per riguardo all’imminente settimana santa l’incoronazione fu tenuta il sabato 19 marzo, festa di san Giuseppe, mentre, giusta l’uso, questa solennità doveva aver luogo sempre in una domenica. Non ostante il breve tempo di preparazione, quest’atto si svolse con molto splendore. Il cardinale Farnese pose sulla testa del nuovo capo supremo della Chiesa la tiara fabbricata appositamente a questo scopo e decorata con somma ricchezza di perle e pietre preziose. Stando ad antica tradizione, il papa in questa occasione soleva liberalmente concedere grazie, specialmente ai cardinali, ma questa volta le richieste 1 V. i nostri dati III4, libro III, 7 in principio. 2 V. le nostre notizie III4, libro III, 7. 3 Reumont III, 2, 55 s. ; Roscoe-Bossi III, 174 ss. 11 17 ottobre 1512 Venezia nominò il cardinale Medici, Giuliano e Lorenzo de’ Medici ed i loro eredi patrizi veneziani (C. Strozz. 339, fol. 112 nell'A rchivio di Stato in F i r e n z e). 4 Nella vita di Leone tenne un posto particolare il numero undici ». Una poesia in proposito presso Moroni XXXVIII, 36. 6 Paris oe Grassis presso Rayxald 1513, n. 15.