342 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 10. ligente, calmo, instancabile e diligente, il Cardinal Giulio andò sempre più addossandosi una gran parte degli affari, per il disbrigo dei quali l’aiutavano specialmente Giberti e Niccolò di Schonberg. 1 Di frequente il Cardinal Medici fu un salutare contrappeso alla leggerezza, precipitazione e smania dei piaceri del suo signore. * In negozi molto importanti, per esempio nel processo contro Lutero. egli fu la vera anima motrice.3 Quale influenza esercitasse è dimostrato dal fatto, che gli effetti della sua temporanea assenza dalla Corte si facevano immediatamente visibili.4 Medici, pare, lasciava Eoma a malincuore : ripetutamente ci viene narrato quanto fosse di malumore allorché affari urgenti lo costrinsero a recarsi a Firenze, oppure, come nel 1521, presso l’esercito.5 Spesso, l’estate 1519 per esempio, si fece rappresentare dal Cardinal Cibo suo congiunto.6 Malgrado molta diversità nel carattere Giulio de’ Medici si intendeva egregiamente col papa : allorché, dopo la immatura morte di quasi tutti i suoi congiunti, l’8 gennaio 1521 mise in iscritto l’ultima sua volontà, Leone X costituì erede di tutti i suoi beni il Cardinal Medici. 7 Coloro che stavano lontani ricevevano l’impressione come se il papa, distratto dagli altri molti suoi interessi, avesse lasciata completamente al Cardinal Medici la vera direzione degli affari politici, 8 ma costui in realtà, quantunque dal 1517 occupasse in certo qual senso il posto di primo ministro e quasi dirigesse l’in- è homo di gran maneggio, ha grandissima autorità; tamen sa viver col Papa e non fa nulla se prima non domanda al Papa di cosse da conto. - Il card. Bibiena è appresso a .ssa' dii Papa, ma questo Medici fa il tutto» (Sanudo XXVIII, 576). Nel luglio 1521 Leone si consiglia solo col card. Medici (.Sanudo XXXI, 13). Addi 28 luglio 1521 il Castiglione osserva: * « Certo è che Medici è consapevole di ogni intentione de! Papa» (Archivio Gonzaga in Mantova). Nel 1523 Gradenigo riferendosi al passato [narra : Medici era il primo apresso Leone, homo di gran inzegno e cuor, e il Papa feva quello lui voleva » (Saxudo XXXIV, 198). 1 Particolari su ambedue più sotto (libro III) parlando di Clemente VII. * Reu.mont ITI 2, 62; cir. Idem, Gesch. Toskanas I, 16-17. 3 Cfr. sopra p. 255. * Con molto acume la cosa fu dimostrata specialmente dal Katjcoff ( Pro -zess 404 ss., 409; cfr. 131, 136). 5 Cfr. sopra p. 322 e la * relazione di Angelo Geriuanello al marchese di Mantova, Eoma 7 febbraio 1520 : * « Heri partite de Roma el Cadw de Medici per Fiorenza molto di mala voglia perche li recreseeva lo andare et mezo indisposto de la persona et andò in lectica; la causa de la partita sua più celere che non haveva desegnato si fo alcuni tumulti et mal vivere se fa in Fiorenza » (A r-chivio Gonzaga in Mantova). 6 Sanudo XXVII, 414. 7 Originale nell’Archivio di Stato in Firenze, stampato nelF-.drcfc. <1. So«;. Boni. XXII, 567 ss. 8 Cfr. la Vita ri non;/ma presso Roscoe-Henke III, 629 ss. e Fk. Xovf.llus, *Vita I.conis A' nel Cod. liarb. Int. 2273, f. 10b della Biblioteca Vaticana.