Giuliano e Lorenzo de’ Medici. 59 Orsini, donna ambiziosa e dotata di molte qualità, la quale ardeva dal desiderio di vedere una splendida corona sul capo del tiglio: essa ideava gli arditi progetti ai quali Lorenzo adatlavasi solo a malincuore. 1 Così indubbiamente non da Lorenzo, ma dalla madre è partita l’idea di ottenere il principato di Piombino cacciandone gli Appiani, progetto che però venne frustrato dalla recisa opposizione di Leone X. * Riluttante Lorenzo trasferissi a Firenze nell’agosto 1513, chè avrebbe preferito fissare la sua dimora stabile nella magnifica Roma, che offriva tanti godimenti. 3 Leone X conosceva molto bene i suoi nipoti, nei quali già trova espressione la decadenza di famiglia Medici. Conferito che ebbe a Giuliano il capitanato delle truppe papali e quello di Firenze a Lorenzo, cosi s’espresse con Giovanni da Poppi : « Io ho nominato due capitani che non hanno punta esperienza : qualora toccasse loro un ufficio maggiore, non so come vi soddisferanno ». 4 Può darsi che per un po’ di tempo Giuliano e Lorenzo abbiano ceduto alla tentazione di abbracciare quei progetti grandiosi e vasti degli ambiziosi Fiorentini,8 ma facevano loro difetto le qualità morali e militari necessarie per attuarli. Dalle fonti attuali non possiamo parimenti ricavare con sicurezza che la politica di Leone X abbia mirato in prima linea alla realizzazione di questi piani, ma la voce che a Giuliano fosse destinata la corona di Xa-poli trovò sempre maggiore diffusione e giunse anche alla corte di Ferdinando di Spagna, il quale subito credette che l’ambizione dei Medici alleati colla Francia minacciasse la sua posizione in Italia. 6 ' Gir. "Siitti 27 s.,/» critica del quale però il Ciax (Giorn. <1. lett. Ititi. XXI, 418) giustamente osserva che sotto il rispetto morale Lorenzo non fu molto migliore di Giuliano. Caratteristica al proposito è la frivola lettera ili Beatrice de Ferrara a Lorenzo, Roma 23 aprile 1517, Carte Strozz. IX, 174 s. nell Archivio di Stato fiorentino. Sulla vita anteriore ili Lorenzo v. Giorgetti nel-VArch. stor. Ital., 4* serie, XI, 194 s., il quale s’accorda col Nitti intorno all'influenza di Alfonsina Orsini. ITlmann, Studien zur Geschichte Leos A, 99, appellandosi a Vettori (328) sostiene la causa di un apprezzamento più alto ila farsi di Lorenzo. Del resto l’IJlmann riconosce i meriti del N itti e rileva che non siamo ancora edotti con sufficiente esattezza nelle questioni relative per dare un giudizio definitivo. Anche Verdi (115 s.) colloca Lorenzo molto più in alto che il Kitti, mentre Luzio-Re\ier (Mantova 219, 237-238) in sostanza dividono con me l’avviso del itti. Cfr. anche la satira nel Giorn. d. lett. Ital. XLII, 103. ' Cfr. Giorgetti, Lorenzo de' Medici e Jacopo I d Appiano in Arch. stor. Ital., 4» serie VIII, 222-238 ; cfr. XI, 197. 3Xitti (23) rimanda in proposito alle lettere dell autunno 1513 di Lorenzo al Cardinal Giulio, nell’ Archivio di Stato in Fi r e n z e. 4 La frase sommamente interessante del papa si trova in una lei (era di (rio- vanni da Poppi comunicata dal Giorgetti nell'AnA. stor. Ital.. 4“ serie XI, 210-211. 4 Cfr. Nitti neWArch. d. Soc. liom. XVI, 193-194. * Xitti 34.