Le tesi di Lutero. 227 dallo scopo che si pretendeva raggiungere. Ovunque esso suscitò grande rumore. Se anche le prediche di Tetzel furono per Lutero l’occasione estrinseca della sua entrata in scena, egli di fatto la diresse meno contro il prefato domenicano in persona, che in generale contro il sistema allora vigente delle indulgenze. L’assalto del professore di Wittenberg fu anzitutto contro le autorità ecclesiastiche, il papa e l’arcivescovo di .Magonza, che Lutero faceva responsabili in prima linea di ciò che egli considerava come abuso.1 Scendendo più a fondo nella cosa, non furono gli abusi esistenti allora nella pratica delle indulgenze quelli che mossero Lutero a mettersi fuori: le tesi del 31 ottobre non furono che la casuale prima occasione esteriore, nella quale venne in palese il piofondo contrasto in cui Lutero si trovava colla dottrina della Chiesa intorno alle buone opere: con essa non accordavansi più. le sue nuove idee ormai perfettamente svolte sulla giustificazione per la sola fede e sull’umana volontà non libera. 2 Allora Lutero non aveva ancora la mente di staccarsi dalla Chiesa. E neanche potrà dirsi che egli fin dal principio abbia preso la questione sulle indulgenze unicamente come pretesto per procurare più facile adito alle sue nuove vedute dogmatiche: bisognerà anzi ritenere che in origine egli con coscienza non mirò ad altro fuorché a combattere gli abusi, e ciò che reputava tali, congiunti all’indulgenza. Di fatto però nella loro totalità le tesi del professore wittenberghese avevano una portata già molto maggiore : esse dovevano esercitare un’influenza di eccitamento contro l’autorità ecclesiastica, porre in disprezzo l’indulgenza e condurre 0 popolo su vie errate, poiché erano un miscuglio di ortodossia e di eterodossia. Malamente compresso era in esse il vitupero e l’odio contro la Sede papale e molto v’era di gravemente insidioso nella dizione esteriormente cattolica. La tesi 36a è diretta contro l’indulgenza in senso cattolico, la 38a nega addirittura la dottrina circa il tesoro spirituale della • 'hiesa.3 Lo stesso dì, 31 ottobre, Lutero mandò le tesi ad Alberto arcivescovo di Magonza con una lettera accompagnatoria,4 nella quale 1 Cfr. Paulus, Tetzel 167 s. In questo senso lo stesso Lutero scrisse per consolarlo a Tetzel ammalato a morte : « ei (leve rimanere tranquillo, essendo la rosa non cominciata da lui, ma il figlio ha piuttosto un altro padre » (Paulus 81, 169). 2 Circa il punto di partenza delle nuove dottrine di I,utero cfr. ora specialmente Denifle, Luther I e gli articoli di (IrisAlt nella Lit. Beilnge alla Köln. I olk*zeitung 1903, nn. 44-46 ; 1904, nn. I e 3. “Con Palla vicino I, c. 4 e Hefele-IIergenrothjìr IX, 14-22, 24 cfr. specialmente Riffel I, 32 ss. 4 Molte volte stampata; così in df. Wette I, 67-70; Enders I, 144 ss.; Kapp, Sammlung 292-296 (con trad. pp. 297-302: quest’ultima anche appo May, Kurfürst Albrecht II, I: Beilagen und Urkunden 47—49). Una traduzione più esatta dà Falk in Katholik 1891 I, 483-483, il quale osserva (p. 486) : « Mentre