2;i8 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 8. dato da Augsburg una lettera molto importante a Leone X, in cui dichiarava che le novità di Lutero, ove non si reagisse seriamente al medesimo, metterebbero a pericolo l’unità della Chiesa, e che in breve si vedrebbero poste opinioni private al luogo delle tradizionali verità salutari; egli, l’imperatore, era pronto a darsi cura perchè, ad onore di Dio ed a salute dei fedeli nell’impero, venisse eseguito appuntino tutto quanto il papa farebbe contro queste temerarie dispute e insidiose argomentazioni.1 Probabilmente fu questa parola tanto promettente dell’ imperatore ‘ quella che mosse la Curia a prendere, ancor prima che scadesse il termine dei 60 giorni fissato nella citazione, un’altra attitudine, la quale fa testimonianza di maggiore energia; essa è tratteggiata dall’ importante breve del 23 agosto 1518 mandato al dotto domenicano Cardinal Caetano, che per la questione turca era stato spedito legato alla dieta di Augsburg.3 Dopoché nel frattempo a Roma s’è venuto a conoscere altro materiale aggravante e Lutero in nuove tesi e scritti ha pubblicato altre eresie ed errori, il Caetano riceve l’ordine di invitare personalmene avanti a sè con tutta fretta — essendo il caso notorio1 — Lutero, che già dal Ghinucci è stato dichiarato eretico e di ottenere per forza questa comparsa coll’aiuto dell’ imperatore e delle autorità tanto ecclesiastiche quanto civili. Se Lutero viene spontaneamente e pentito si ritratta, sia ammesso alla grazia. Se non compare di sua volontà, ma deve venire consegnato, o se non si ritratta, il cardinale deve metterlo in prigione e mandarlo a Roma per comparirvi davanti al papa ed alla Sede Apostolica. Se invece Lutero, sprezzando il braccio secolare, non venga in potere del Caetano, cioè se si sottrae ai tentativi delle autorità secolari di consegnarlo ed in conseguenza non compare davanti al legato, il Caetano abbia in primo luogo la podestà di dichiarare con pubblici editti lui ed i suoi seguaci per eretici scomunicati e condannati ; in secondo luogo di esigere 1 Kaynali) 1518, n. 90. Cfr. Evers, Luther II, 116 s. e specialmente Kal-koff, Forschungen 135 s., che per primo ha riconosciuto l’importanza della lettera imperiale e ne ha dichiarato l’origine. 2 Vedi Kalkoff, Prozess 282, il quale acconciamente osserva : « Questo era 1 annuncio d’una legge dell’ impero dante esecuzione alla bolla di scomunica suffi- cientemente preparata, come mezzo allettante perchè il papa acconsentisse alla candidatura del nipote imperiale ». 8 Appo Löscher, Ref.-Acta II, 437 e nelle edizioni delle opere di Lutero : nella weimariana II, 23 s. Sulla genuinità e importanza di questo documento erroneamente dichiarato falsificato da Ranke, Waltz e Maukenbrecher vedi TJi.mann, Studien X, 1-13; Möller, Prozess 61-71 ; Kalkoff, Prozess 274-279. La sostanza datane nel testo è secondo Möller loc. cit. 61 s. (Möller dichiara imprecisi e traenti all'errore gli estratti presso Köstlin I*, 232 e Kolde I, 180 s., nonché altri: più esatti Kawerau e Köstlin I6, 199). Il breve del 23 agosto 1518 è anchejnel registro del vescovo Brask; v. Martin, 6. ÌVasa 222. * Tum ex faina tum ex facti permanentia.