458 Libro 1. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 1. •salutari riforme. 1 Con essa anzitutto si rimettevano in vigore le disposizioni emanate da Eugenio IV, mentre importanti privilegi e buone entrate dovevano assicurare la prosperità dell’università. Quanto ai professori si stabiliva che avessero da dedicarsi esclusivamente ai loro uffici di insegnanti e da tenere puntualmente le lezioni, la cui materia dovevano ancora una volta ritrattare oralmente cogli scolari: qui abbiamo dunque una specie di scuola, di magistero, forse la prima di questo genere, che si conosca nella storia universitaria. Il 20 settembre 1514 Leone X decretò l’erezione d’una cappella speciale nell’edificio dell’università e la fondazione d’una prevostura con due cappellani sotto il patronato mediceo, stabilendo che nella cappella si dovessero tenere le promozioni dottorali, le dispute ed altre solennità accademiche.1 Con chiamate dal di fuori furono largamente |aumentati gli insegnanti dell’università. I più celebri fra i professori guadagnati dal papa furono il filosofo Agostino N'ifo, il medico Cristoforo Aretino, il giurista Girolamo Botticella e gli umanisti Giampaolo Pa-risio e Basilio Calcondila, professori il primo di retorica, il secondo di greco. Anche per l’ebraico fu eretta una cattedra speciale.3 Che se i professori erano tuttavia legati altrove da obbligazioni, Leone X cercava di sciogliere « nell’ interesse pubblico » tali vincoli perchè l’Università romana per quanto possibile, doveva essere occupata dagli insegnanti più distinti.4 LTn catalogo ufficiale di tutti i professori composto nel 1514 ci permette di dare uno sguardo interessantissimo sulle condizioni -dell’ istruzione superiore al principio del governo di «Leone X.5 U loro numero è nietìtemeno che di ottantotto, essendo quasi tutte le materie rappresentate da più professori. Diciassette insegnavano filosofia e teologia, 11 diritto canonico, 20 giure civile, 15 medicina, 18 retorica,8 3 greco, 2 matematica: per l’astronomia e bo- 1 La costituzione Dii in suanissimos frammentaria e mendosa in Bull. V, 568, corretta in 1tegest. Leonis X, n. 5265. Cfr. Redazzi li, 25 s. ; Ratti, Lettera 14 o Morpurgo, Fornii e la Sapienza, Roma 1881, 23. 2 Fil. Beroaldo ebbe la- prevostura, le capellanie Camillo Porzio (v. sopra ]>. 430) e Giov. Gazoldo (v. sopra p. 383). Eegest. Leonis X, n. 11820; cfr. Marini, Lettera 44 ss.; Fantuzzi II, 137 ss. 5 Cfr. Renazzi II, 77-78. Su 'N'ifo v. sopra p. 444; su G. Parisio (Aulus Ianus Parrhasius) v. Jan nei. li, Vita Aulì Inni Parrhasii, Xeapoli 1844; Amati 229; F. lo Parco, A. G. Parrasio, Vasto 1899, Giom. d. lett. Ital. XXV, 132 8. Leone X •cercò di guadagnare per la sua università anche Filippo Decio ; v. Rasazzi II, 32. * V. nell’App. n. 11 il * breve a Bologna 19 febbraio 1514 (Archivio di Stato in Bologna). 5 Pubblicato e commentato nella rara Lettera deU'Abb. G. Marini al eh. Mona. G. Muti Papacurri già Casali, Roma 1797. Cfr. anche Renazzi II, 33 s., 38 s. Su Agosto Valdo professore di greco v. Re». d. Biblioth. V, 14 s. 6 La a Retorica corrispondeva in qualche modo alla Facoltà di lettere *. •Gnoli, Pasquino 52.