385 vergine. Nessuna disciplina era stata introdotta, nessuna regolamentazione era stata prevista prima d’ora. L’esercizio degli scambi era tutelato dalla tecnica bizantina, non sempre vantaggiosa all’interesse veneziano, e dalla consuetudine, spesso viziata dall’arbitrio. A riparo di tale oneroso difetto, il duca Pietro assunse l’iniziativa di una sistematica revisione dei rapporti con tutti i popoli rivieraschi, dall’ impero d’ Oriente ai principi saraceni, mediante abili e organici negoziati diplomatici (1). Delle trattative saracene e dei risultati ottenuti non si conosce più di quanto registra il diacono Giovanni, dimostrandosene assai soddisfatto (2). E si può dargli credito. A prescindere dai benefici diretti, che potessero esser assicurati al traffico, la stipulazione di tali accordi costituiva l’inizio di ima nuova èra nei rapporti con i paesi d’oltremare, così come il crisobolo imperiale del marzo 992, a noi pervenuto, fu la prima pietra del grande edificio coloniale d’Oriente costruito con pacifica opera. Essa era già da tempo iniziata, ma, per consolidarsi e svilupparsi, reclamava il sussidio di una norma positiva. Il documento bizantino, in sostanza, non registrava a favore della navigazione veneziana privilegi nuovi (3). Esso però contribuiva a togliere o almeno a frenare l’arbitrio e l’abuso dei funzionari, alla cui mercè il traffico orientale era abbandonato. Per mala consuetudine l’ordinario dazio di entrata e di uscita degli stretti, che colpiva le navi transitanti per la punta di Abido, era stato quasi raddoppiato da tacita iniziativa dell’amministrazione : non per i Veneziani soltanto, ma per tutti i carichi coperti da vessillo straniero. L’asprezza del dazio era resa più insopportabile dalla fiscalità dei metodi di controllo applicati e dalla molteplicità dei funzionari addetti. Cosa chiedevano e cosa ottenevano i Veneziani ? Il ripristino del vecchio regime fiscale : soldi 2 all’entrata, (1) Iohan. Diac., Chranicon cit., p. 149. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 149 : omnesque Saracenorum prin-cipes suis legationUnu placalos ac devotos amicos firma stabilitate adquisivit. Cfr. Kolschutter, Venedig cit., p. 15 sgg. (3) Fontes rer. austr., Acta et dipl., XII, 38 sg. n. 17 ; Romanin, Storia cit., I, 381 sg. 25