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Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 12, 3.
<la complicazioni di guerre, nè dal pericolo turco, nè dalla comparsa di nuovi eretici. Collo smisurato spreco in cose affatto secolaresche, in giuoco, teatro e caccia, la sua Corte era nel contrasto più stridente colla vocazione d’un dignitario ecclesiastico. La corruzione era stata certamente molto più grave sotto Alessandro VI quanto all’aspetto morale, ma è forte la questione, se la fine mondanità di Leone X non sia stata molto più pericolosa per la Chiesa appunto perchè molto più difficile da combattere.
   Dei contemporanei molto pochi soltanto riconobbero la cosa. Erano essi tanto abituati a vedere passare in seconda linea il lato ecclesiastico nei papi del rinascimento, che giudicarono Leone X unicamente come principe secolare. Così Guicciardini parla di lui come (l’un principe, che ebbe molte qualità lodevoli e non tali. 1 Anche Vettori parte da questo punto di vista. Egli nota prima di tutto, che non vuol decidere se siano stati più grandi i difetti o
i	pregi del Mediceo; poi si modifica e raccoglie il suo giudizio nella seguente forma : « se anche provò diletto nei buffoni, leeone però ebbe tanti pregi, che d’un tal principe i popoli potevano essere contenti ». 2 Amendue, Vettori e Guicciardini, parlano soltanto del principe, del politico, non del papa, nè del Mecenate. Un punto di vista più alto prende Giovio, che ha creato l’immagine tradizionale di Leone X. Xon fu solo l’adulazione a dirigere la sua penna, chè, umanista di belle doti, egli dipinge piuttosto un suo affine di spirito, l’uomo che rispecchia nel modo più vivo, più schietto e completo l’età del rinascimento. Giovio credette di poter terminare la sua biografia con queste parole : « L’alta virtù (rhlus) di Leone ha portato a salute dell’umanità l’età dell’oro: dopo la morte di questo eccellente principe noi dobbiamo sospirare sotto quella di ferro perchè pei nostri errori la barbarie ci ha recato l’assassinio, la peste, la fame, la desolazione, in breve, tutti i mali : scienza, arte, universale benessere e solare serenità della vita, in una parola, tutti i beni sono come scesi nello stesso sepolcro con Leone X ». 3
   Se Giovio non parla di Leone X come principe spirituale, la cosa risponde ai fatti nel senso, che il centro di gravità dell’azione di questo papa non fu sul campo ecclesiastico. Perciò giudici, i quali avevano in vista soltanto il bene della Chiesa, come i cardinali Seripando 4 e Pallavicino 5 dovettero pronunciare una sentenza molto severa sul pontefice mediceo. Ma, pur anche considerandolo da un punto di vista più largo e pesando i suoi meriti
    1	Guicciardini XIV, 4.
     2	'Vettori 339-340.
3	Vita Leonis A', 1. 4. Sul valore di virtus vedi Burckhardt I7, 159.
     4	Cfr. Hofler. Analékten 51 s.
     5	Istoria del Conc. di Trento I, 2.