Aleandro nei Paesi Bassi. 271 dente alla corte imperiale ed incaricato di rappresentare la politica temporale della Santa Sede. L’istruzione avuta dall’Aleaudro 1 lo esorta a procedere d’accordo col professore di Ingoisiadt e prevede anche il caso che Lutero o qualcuno dei suoi seguaci chiegga d’essere udito dall’imperatore. Come risposta a tale domanda Aleandro deve esporre che giuridicamente è inammissibile un esame in altro luogo dopo la condanna delle dottrine luterane fatta dalla Santa Sede: qualora invece Lutero volesse recarsi a Roma, il papa gli concederebbe libero salvacondotto e benigno ascolto. Il resto del tenore dell’ istruzione fa vedere quanto poco calcolo si facesse in Curia su simile possibilità. Ivi si consiglia l’Aleandro a pregare prima l’imperatore e suoi consiglieri, poi i principi dell’impero perchè, pubblicata la bolla e scorso il termine in essa stabilito, catturino Lutero e lo facciano trasportare a Roma onde esservi punito e perchè procedano rigorosamente anche contro i suoi seguaci. L’Aleandro deve poi esortare in modo speciale i vescovi a procedere, conforme la bolla del concilio Lateraneuse, contro gli stampatori dei libri empii ed ereticali. La missione di un secondo nunzio specificatamente per l’affare luterano mostra quale importanza il papa desse a questa cosa,2 ma costituì un inconveniente in essa, che la gelosia potesse facilmente turbare l’azione concorde dei due nunzi, come non mancò di capitare, sicché ripetutamente Roma dovette raccomandare di agire d’accordo.3 Essendo preoccupato tuttavia da affari privati,4 l’Aleandro, a cruccio del pontefice tutto impaziente, differì la partenza da Roma fino al 27 luglio, indi nel suo viaggio verso la Francia fu impedito a forza da Francesco 1,5 così che soltanto ai 22 di settembre entrò in • olonia ed ai 27 ad Anversa. Con sua gradita sorpresa l’imperatore dichiarò, che intendeva porre la sua vita per la difesa della Chiesa ed in conformità Carlo addimostrò la massima disposizione ad eseguire prontamente e lealmente la bolla pontificia nei suoi territorii ereditarli neerlandesi. Immediatamente dopo seguì un editto imperiale di abbruciare i libri ereticali. Aleandro quindi, al quale tornava conto di creare un fatto compiuto, fece subito eseguirlo l’8 ottobre a Lovanio, il 17 a Liegi. 6 Insieme alle prediche ordinate ovunque 1 Balan, Mon. n. 4. * Vedi Brieger nella Theol. Literat urzeitung 1884, 478 s. 3 Cfr. la lettera del 3 marzo in Balan n. 33. Vedi inoltre Kalkoff, Alean-der 138. 4 Cfr. Kalkoff, Forschungen 78. 5 Paquier 150-151. 6 V. la relazione di Aleandro a Leone X in Quellen und Forschungen I, 151 8. e Beichstagsakten li, 454 s.; cfr. 499, n. 2 e Paquier 151-152; IKalkoff in ■Archiv für Bef.-Gesch. I, 282 s. e Anfänge der Gegenreformation I, 19, s., 110 s.