» 470 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 2 a. di Carlo Magno, che porta i tratti di Francesco I, si tratterebbe d’un’allusione al favore dato dal papa alla mira della Francia di ottenere la suprema dignità terrena nella lotta elettorale dell’anno 1519,1 ma gravissime difficoltà si oppongono a questa interpretazione. L’affresco era finito nel 1517 quando su tale mini sussistevano tutt’al più voci affatto indeterminate, che fecero capolino nel convegno di Bologna, ma senza che avessero un fondo di realtà. ! Ancor meno a proposito è l’opinione d’un erudito recente, che nel quadro sia espressa 1’ « incondizionata preminenza della Chiesa sul potere civile».3 Gli è bensì vero che nell’affresco si dà espressione al carattere ecclesiastico dell’impero medievale, ma il vero e proprio significato della pittura dovrebbe andar cercato nel forte rilievo dato al dovere di proteggere la Santa Sede, che era connesso colla dignità imperiale. Accenna a questo l’iscrizione apposta sotto l’affresco : « Carlo Magno, protezione e scudo della Chiesa romana ». Se poi Cario Magno compare sotto i tratti di Francesco I, da ciò si riconosce l’importanza che nei circoli curiali attribuì vasi all’alleanza conclusa nell’ottobre del 1515 col vittorioso re di Francia. In quell’occasione Francesco I s’era espressamente obbligato a difendere in tutta la sua interezza lo Stato della Chiesa * ed ora egli, non già il debole e volubile principe che portava il titolo di imperatore, fu considerato siccome il difensore della Chiesa.5 Se pertanto due affreschi della Stanza dell’incendio contengono aperte relazioni coll’attività politica di Leone X, gli altri due dovrebbero alludere all’attività propriamente ecclesiastica di questo papa, della quale allorquando si fissò la decorazione a fresco della, terza Stanza due avvenimenti costituivano l’oggetto del maggior interesse, vale a dire la fine dello scisma e il concilio Lateranense. A questo ultimo fatto indubbiamente si connette il giuramento di Leone III. Anche per l’interpretazione di questo affresco s’andò a lungo vagando dietro incerte e forzate congetture, mentre qui pure guida a una semplice e tuttavia più sicura spiegazione la 1 Bi’RCKHARDT, seguito"da molti, nel suo Cicerone (66!>) inette la cosa sicura, e molti lo hanno seguito. Quando accanto al ricordo adulatorio del convegno di Bologna Forster (li, 74) vede nell’affresco un avviso a Francesco I che otterrebbe la corona imperiale, in quest'ultimo punto egli contraddice diretta-mente al contegno del papa in questa questione; v. sopra p. 165. * Cfr. sopra p. 00. s IIettner 227. 4 Cfr. sopra p. 81. 6 Cambiatasi completamente nel 1521 la situazione politica, un oratori! scrisse: « Ac siculi Leo III cuin Carolo ita nunc Leo X cum Carolo V... ad re-cipiendas ecclesiae urbes adnititur ■ (Venuti 156). Questo passo mostra quanto allora fossero universalmente usuali simili confronti. Cfr. anche Io. Bapt. Ma' tuanus, De sacri# diebus, 1. 4: de sancii# T.eonibus, ove si fanno risaltare rincontro con Attila, la battaglia d’Ostia e l’incoronazione di Carlo Magno.