I patti di Cambrai. 103 ne approvi tutti gli articoli e dal canto suo li metta in effetto concorrendo prò rata, procedendo inoltre senza indugi con scomunica ed interdetto contro chi pigliasse l’offensiva e non assolvendo senza il consenso espresso di tutti i contraenti : su ciò egli deve spiegarsi entro sei mesi e fare la ratifica.1 Ma anche questo accordo, che doveva ratificarsi entro due mesi, rimase sulla carta, chè addì 3 dicembre 1516 l’imperatore Massimiliano nel trattato di Bruxelles accedette alla convenzione di Xoyon e promise lo sgombero di Verona, che di fatto avvenne nel gennaio seguente.2 Gli Svizzeri, che dai contraenti del patto londinese erano stati espressamente invitati ad accedere alla lega, avevano conchiuso pace perpetua colla Francia il 29 novembre 1516.3 All’apparenza esteriore l’unione di Francesco I coll’imperatore divenne ancor più intima nella primavera dell’anno seguente. Da una conferenza a Cambrai nacque l’il marzo 1517 un trattato di alleanza tra l’imperatore Massimiliano ed i re Francesco I e Carlo di Spagna a comune tutela dei loro interessi : nel maggio e luglio non soltanto questo patto, ma vennero ratificati eziandio articoli segreti aggiuntivi, i quali si riferivano niente meno che alla spartizione dell’Italia superiore e media in due regni da erigersi come feudi imperiali. Coi territori di Venezia ad occidente di Vicenza, con Lucca, Reggio, Modena, Milano, Mantova, Monferrato, Piemonte, Asti e Genova doveva formarsi un regno di Lombardia per Francesco I ed un regno d’Italia per re Carlo o suo fratello Ferdinando coi possedimenti orientali di Venezia, Padova, Treviso, con Firenze, Pisa, Livorno e Siena.4 Non può soggiacere a dubbio alcuno che collo strano patto di Cambrai Francesco I non mirasse se non ad adescare l’imperatore ed a ridurre sia Venezia sia il papa a docile ossequio. 5 Quanto importasse l’atteggiamento del papa nessuno forse lo sapeva meglio del re francese. Addì 18 maggio 1516 erano state stese a Roma delle bolle, le quali in conformità cogli accordi fatti a Bologna, concedevano a Francesco I la riscossione d’una decima per la crociata in tutto il suo regno, la Brettagna compresa, 8 ma 1 Dumosi IV, I, 240 (ma invece di 19 va letto 29 ottobre). Lanz, Aktenstücke und Briefe (Montini. Habsburg.) 29 ss. 8 V. Wiener Jahrb. d. Literat. Ili (1845), 177 s. Ulmakn II, 686 s. Brosch, England VI, 91. s Dumont IV, I, 248 s. Abschiede III, 2, 1406 s. Dierauer II, 461 s. * Dumont IV, 1, 256 s. Lanz, Aktenstücke und Briefe 36. li». Einleitung 182 s. 5 Quest'idea espressa pel primo da Lanz (Einleitung 183) è condivisa da Baumgarten ( Karl V, I, 55) e da Ulmann (II, 689). 6 * Bolla Et si disposinone su per n/t. Dot. I{o nute 1516, XVI Cal. lunii Anno 4 (Hegest. 1193, f. 184-186). Estensione alla Brettagna mediante la * bolla Ad hoc nos decus. Dot. Bomae 1516 xn Cai. lunii Anno 4 (Regest. 1204, f. 146—147h).