Corruzioni e abusi in Curia. 365 pericolosi quelli che lì si unirono. La facilità, con cui senza grande fatica si poteva guadagnare denaro in Curia facendo gli agenti e i negoziatori; la rapidità, con la quale a mezzo di dignità e uffici ecclesiastici si poteva pervenire a potenza e ricchezze, dovevano attirare irresistibilmente cacciatori di posti, avventurieri ed oziosi. 1 Senza dubbio ha esercitato influsso molto malvagio la penetrazione degli umanisti nell’ingranaggio dell’amministrazione; tuttavia gli umanisti non erano affatto gli unici, che a spese d’altri e offendendo i loro doveri badassero a guadagnar denaro senza far fatica.1 Già da lunga pezza una profonda corruzione aveva invaso tutta la alasse degli impiegati, nei quali un esercito di abusi s’era insediato, S’erano sviluppate fino all’estremo l’arte prettamente italiana di tirare in lungo il corso degli affari, le infinite mance e le tasse particolari; a lato di ciò continuarono a succedere manipolazioni direttamente dolose e persino falsificazioni di documenti da parte degli impiegati.3 Nessuna meraviglia che da tutte le parti della Cristianità risuonassero i più alti lamenti sulla corruzione e mangeria degli impiegati pontifici e che si dicesse apertamente in Roma tutto essere venale.4 Con la pungente ironia del satirico l’Ariosto dipinge l’instancabile da fare degli ambiziosi nella Curia divenuta mondana : ... la ruota, che non pur castiga Ision rio, si volge in mezzo a Koma L’anime a cruciar con lungo briga. L’ambizione non appagata sacrifica per benefizi e dignità la quiete, la soddisfazione e la libertà. Che giovano cinque infule al capo e cento che accompagnino al Vaticano ? C’ è chi stima tal cosa felicità, ma 10 lo stimo miseria e son sì pazzo Ch’io penso e dico, che in Koma famosa 11 signor è più servo ch’el ragazzo. 5 1 Vedi Hofmann, Gesch. der pdpstl. Kanzlei 43. ’Cfr. Hofmann loc. cit. 45 s., 47 s., il quale giustamente osserva che la deficiente attitudine degli ufficiali trova la sua espressione esteriore nella trascuratezza della scrittura delle bolle e dei registri. I registri di Leone X hanno fra tutti la scrittura più brutta e illegibile. * Sebastiano da Trevigi fu abbruciato per falsificazione di suppliche e bolle; v. Iovius, Vita, 1. 4; Cicogna, Michiel 403; S AN UDO XXVII, 474 e il * breve per Ioh. Novello et vicario gen. episc. Feltren., s. d. (super falsificai, litt, apost. facta a Sebastiano de Fedcricis): Brevia anni 1518, Arm. XXXIX, t. 32, f. 234; ibid. per J«<. de Pomlera (facultat. contra falsificai, litt, apost., D. 1518 luni 21). Archivio segreto pontificio. 1 San udo XXVI, 510. Vita anonyma in Cod. Vatic. 3920 presso Ianus 382 n. 5 Satira II.