62 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 2. zioni di agire immediatamente sul re francese: doveva rappresentare a Luigi XII che il progetto di matrimonio era un atto di disperazione, che se non tosto, certamente più ardi, tornerebbe a ruina della Francia. 1 Il timore della preponderanza spagnuola spinse Leone X a propendere fortemente verso la Francia. Di già ai 18 d’aprile del 1514 l’inviato fiorentino a Roma può notificare che il papa, il quale prima voleva a pena udire il rappresentante di Luigi XII, ora tratta molto spesso con lui. Anche le relazioni cogli Svizzeri risentirono l’influsso di questa disposizione d’animo.! In seguito l’animosità del papa, che si credeva tradito da Ferdinando, crebbe ancor più e tutto questo agì naturalmente eziandio sui rapporti con Massimiliano. Ciò esperimento specialmente il rappresentante dell’ imperatore, cardinale Lang, che dovè interporsi per ragione della riconciliazione di Massimiliano con Venezia. Le trattative si trascinarono per mesi intieri. I rappresentanti dell’ imperatore si lamentavano amaramente degli indugi e tentennamenti provocati dall’indecisione del papa accresciuta furbescamente dalla Francia. Quanto più a lungo tanto maggiormente essi riconobbero il buou volere di Leone. Finalmente il 4 marzo 1514 fu concluso un « compromesso », che però non venne realizzato per l’opposizione dei Veneziani.3 L’invio del Lang rimase senza risultato soddisfacente eziandio sotto un altro aspetto. L’avaro ed ambizioso Lang, non contento dei molti benefici che appunto allora aveva ottenuti, 4 agognava ardentissimamente il posto lucroso ed onorifico di legato permanente per la. Germania. Le esperienze fatte in Roma colla collazione di simile dignità al cardinale francese Amboise non incoraggiavano a concedere altrettanto alla Germania, poiché questi legati dipendevano più dal loro principe regionale che dal papa. Nè minor peso aveva nella bilancia la sensibile diminuzione delle entrate della Curia, che doveva derivare da simile concessione. Essendoché l’imperatore stesso con calda lettera s’era interessato a favore del desiderio del suo rappresentante, parve ben fatto a Leone X di non muovere aperta opposizione ed in un concistoro del 10 maggio dichiarò di volere concedere la collazione della legazione tedesca nella persona del Lang almeno per sei mesi, ma i cardinali, dal papa edotti in precedenza della poca opportunità di 1 Manoscr. Torrig. ed. Guasti XIX, 58 s., 61. Desjardins li, 600 s. 2 DesjardijsS II, 613 s. Cfr. le lettere di Bald. da Pescia presso Roscoe-Henke II, 447 s, 3 Cfr. Ulmann II, 488 ss., che nota : « In nessuna fase di queste trattative è discernibile che maliziosamente il papa abbia fatto indugiare la conclusione ». Alle fonti usate dall’Ulmann ora s’aggiungono le circostanziate narrazioni presso Sajjudo XVII e XVIII. 4 Cfr. Kalkoff nellMrcft. /. Bef.-(leseli. I, 387, n. 4.