60 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 2. L’alleanza coll’Inghilterra era di sommo valore per Luigi XII, anzi tutto perchè così poteva riprendere in piena tranquillità i suoi piani di conquista in Italia. Ora la questione era se i Francesi romperebbero tosto gl’ indugi o se non differirebbero l’impresa all’anno vegnente : più verosimile sembrava questo secondo casa perchè non si vedevano preparativi militari. In vista di questo stato delle cose Leone X, il quale anche ora nel suo interno era affatto contrario all’occupazione francese di Milano, reputò utile di non opporsi apertamente ai piani di Luigi XII, anzi bentosto fece un passo più avanti incoraggiando espressamente il re ad eseguire la sua campagna. È cosa fuori di dubbio che qui Leone non si diportò lealmente. Lo storico Guicciardini tenta di spiegare nel modo seguente l’insolito passo del papa. O Leone, nella persuasione che Luigi XII, anche senza la sua sollecitazione, muoverebbe contro Milano, volle assicurarsi il favore di Francia nel caso che questa riuscisse, oppure egli conosceva il fatto affermato dall’imperatore e da Ferdinando, ma negato da Luigi XII, che la Francia provvisoriamente era obbligata dall’armistizio ad astenersi da ogni ostilità contro Milano, e così il papa sperò che il re francese non avrebbe sulle prime dato retta alle sollecitazioni di assalire Milano. Difatti così avvenne : Luigi XII rimandò la sua spedizione all’anno seguente confidando nell’aiuto del papa, che cercò di legare totalmente a sè facendogli balenare alla mente l’occupazione di Xapoli a favore della Chiesa o di Giuliano de’ Medici. 1 Xon mancarono però dei fatti, i quali resero Luigi XII diffidente verso Leone X. Fin dal giugno in tutta segretezza l’imperatore aveva venduto al papa per 40,000 ducati Modena, feudo del-l’imperatore tedesco : la stipulazione fu conosciuta nel novembre 2 e Luigi XII sospettò immediatamente un accordo più stretto tra l’imperatore e il papa. Il suo sospetto crebbe quando nel novembre Leone incitò i principi cristiani a far pace ed a volgere le loro armi contro i Turchi, 3 ma ciò che più colpì il re francese furono nuovi tentativi del papa per riconciliare Venezia coll’imperatore, i quali minacciavano di fargli perdere quell’ importante alleato. 4 Molto fondato era il sospetto di Luigi XII, poiché Leone X ed ancor più il suo più fido consigliere Cardinal Bibbiena, come già prima così ora nulla meno desideravano della occupazione di Mi- 1 Guicciardini XII, 2. In agosto V. Lippoinano seppe da Antonio Bibbiena, un nipote del cardinale, che sapeva molti segreti, come Leone non voleva i Francesi in Italia e che in segreto aiuterebbe contro di essi l’imperatore e Milano-(SanUDO XVI11, 438; cfr. anche in XIX, 27 una conferma del Guicciardini). * Cfr. Lancellotti, Cronaca I, 147 s. ; Muratori, Antichità Estensi II, 316 r 15 A LAN V. 501-502 e Hefele-Hergenròther Vili, 013. 3 Vedi Sanudo XVIII, 451 ; XIX, 210, 216 s. 223, 231 s. DejahdinS II, 667 a 009, 670. 4 Guicciardini XII, 5.