La guerra d’Urbino. 133 Durante tutti questi fatti venne proseguita la guerra d’Urbino, venendovi tirate dentro anche le provincie confinanti, la Toscana come una parte dello Stato ecclesiastico. In Vaticano si alternavano timori e speranze. Si abbozzarono i piani più diversi, ma tutto, come nota un ambasciatore, andò in fumo.1 Non vi fu quasi città dello Stato della Chiesa, in cui allora non si manifestasse del fermento pericoloso. * Per un po’ di tempo Siena, Perugia e Città di Castello furono sul serio minacciate.s In giugno il papa temette che il nemico comparisse in Roma stessa : in tutta fretta furono arruolate truppe nella città e munito di speciali guardie il Vaticano coi suoi dintorni.4 Incessantemente partivano per tutte le direzioni, specialmente per la Svizzera, invocazioni pressanti di aiuto e di soccorso.6 Che la guerra si trascinasse tanto in lungo colle sue enormi spese6 aveva la sua non ultima ragione nel contegno delle grandi potenze, che trovavano il loro interesse nel mantenere il papa in angustia ed in bisogno di invocare aiuto. Da ultimo lo stesso Francesco Maria svelò il vero stato delle cose, allorché, essendo tutto perduto, dichiarò apertamente che non solo favorito, ma era stato aiutato alla sua impresa da Francesco I e Carlo V. 7 Per questo l’aiuto che ambedue offrirono a gara fu sempre apparente : truppe ne venivano, ma non davano aiuto ed erano vane tutte le lamentele pur sì commoventi del papa.8 Come i principi, agivano pure i mercenari. Al fine di prolungare il loro utile e per spremere quanto più denaro potévano al papa, essi consideravano siccome loro precipuo dovere risparmiare il nemico e tirare in lungo la guerra.9 Fin dal febbraio 1517 Leone X s’era rivolto all’Inghilterra onde ottenerne denaro per le grandi spese di guerra che aveva, ma Enrico Vili rifiutò qualunque aiuto prima che il papa avesse fatto accessione alla lega. Leone quindi rivolse i suoi occhi alla Francia. Ma Francesco I esigeva venisse assicurato il suo protetto, 1 Sañudo XXrv, 401. * Cfr. Verdi 80. 3 Cfr. Raynaxd 1516, n. 84, 85. 4 Sañudo XXIV, 401. 5 V. i brevi del Io e 5 giugno 1517 in Abschiede III, 2,1062 ; cfr. 1064,1077 ss. Cfr. anche Corp. dipi. Port. I, 459 ss. * Fin dal 18 maggio 1517 trattavasi del modo di procurare denari per la guerra (*Acta consist. nell’ Archivio concistoriale). In seguito di che uscì il 1» giugno 1517 una * bolla su d’una decima imposta el clero italiano (A x-chivio di Stato in Bologna Q. lib. 3). ’Sañudo XXIV, 699. Cfr. Lanz, Einleitung 192. In particolare sul contegno di Francesco I v. Guicciardini XIII, 1 ; Vettori 323 ss. e Verdi 49 ss., 65 ss., 68 ss., 77 ss., 87. 8 Cfr. Manoscr. Torrig. XX, 389 ss. * Cfr. Vettori 323 ; Guicciardini XIII, 3.