Congiura del cardinale Petrucci contro il papa. vita. Egli, come gli altri cardinali più giovani, condotta che ebbero a fine l’elezione di Leone X elevò pretese così esagerate, che ne parve impossibile l’attuazione. 1 Anche in seguito, pur con tutta la sua liberalità, Leone X non fu in condizione di saziare le voglie senza numero de’ suoi elettori. 8 Xuova esca a grave malumore fu data ai cardinali (dei quali parecchi si consideravano siccome i partecipanti nati della podestà papale) dell’abbandono della capitolazione elettorale,3 dal rigore del papa verso il cardinale San-severino * e dalla sfortunata guerra d’Urbino. Alfonso Petrucci aveva anche un’altra ragione particolare per essere in collera col papa : nel marzo 1516 Borghese Petrucci, suo fratello, era stato cacciato da Siena coll’aiuto di Leone X, sosti-tuendoglisi il castellano di Castel S. Angelo, Raffaello Petrucci.5 Invano il Cardinal Petrucci all’ultimo momento aveva cercatod i impedire a mano armata quel rivolgimento di Siena, che danneggiava sommamente i suoi interessi privati e da allora egli pensò a vendicarsi dell’« ingrato » pontefice. Consunto da odio selvaggio, egli avrebbe formato il pensiero di sorprendere a caccia od in altra occasione il papa e di ucciderlo di sua propria mano. E — così il Guicciardini — furono più il pericolo e la difficoltà della cosa che distolsero il Petrucci da simile impresa, che non lo scandalo di cui si sarebbe riempiuta la cristianità intiera qualora un cardinale avesse macchiate le sue mani del sangue del papa. 6 Durante la confusione della guerra d’Urbino il Petrucci escogitò un altro piano per raggiungere il suo intento. A Siena venne ordita una congiura, che doveva scoppiare appena si fosse ottenuto di liberarsi del papa mediante veleno.7 A tal fine il Petrucci fri procacciò un aiuto pel suo delitto in Battista da Vercelli, medico di gran fama, che doveva venire da Firenze a Roma, curare la fistola di Leone X e ciò facendo avvelenarlo. Il progetto fallì, che, 1 Cfr. sopra 23. * Cfr. Iovius, Vita, 1. 4. 3 Cfr. sopra 15. * Su questo punto Paris de G-rassis informa^come segue: * 1515 die lunae 25 [Iunii] card. Sanseverinus fuit ad papam vocatus, [eo quia nonnulli eius staferii certum custodem carceris apud turrim de Sabellis interfecerunt, et quia eos papa habere volebat, et non habuit, quia aufugerunt de mandato prae-dicti cardinalis, ideo fuit in palatio detentus idem cardinalis et in castrum S. Angeli missus. Die sequenti papa fecit cardinales omnes vocari ad congregatio-nem propter hanc causam, et cum intellexisset cardinalem praedictum non esse in culpa, partimque a cardinalibus de gratia petitum esse ut relaxaretur, sic eodem die fuit relaxatus ». * Diarium nella Bibl. Rossiana a Vienna e nel-l’Arch. segreto pontificio. Cfr. sull' incidente anche il San udo XX, 353 ed il diario nei Mèi. d'arch. XXII, 279. 5 Cfr. sopra p. 101, n. 7. * Guicciardini XIII. 3. Cfr. Iovius, Vita, 1. 4. 7 Vedi Pecci, Storia di Sierw, II, 55, 60 s.