80 labro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 3. in considerazione gli interessi della sua Repubblica. 1 Canossa, esponendo minutamente le ragioni contrarie, riuscì a sciogliere gli ultimi dubbi del papa, il quale avrebbe volentieri atteso il risultato della dieta degli Svizzeri raccoltasi a Zurigo. Fece egli presente il pericolo che Francesco I, eccitato dal suo maresciallo e da quelli dei Veneziani a procedere più avanti, assalisse anche Firenze e mostrò che dagli Svizzeri nulla era da attendere, come di fatto dimostrò poi l’evento. 2 II papa, il quale cedette special-mente in vista della minacciata posizione dello Stato ecclesiastico e della sua signoria in Firenze, 3 tenne però fermo su certe condizioni a favore della patria sua. Volle pure che gli venisse risparmiata la consegna diretta di Parma e Piacenza, pronto invece a richiamare di là le autorità che lo rappresentavano. Finalmente, per riguardo all’imperatore, il ritiro delle truppe papali da Verona doveva avvenire solo ad occasione propizia.4 Il 27 settembre Leone X indirizzò a Francesco I ed al di lui cancelliere Du Prat lettere molto cortesi, nelle quali toccava insistentemente la sua inclinazione alla pace. 5 Con ansia febbrile attendevasi specialmente a Firenze la decisione del papa.6 Quando corse la voce che fosse stato concluso l’accordo tra Roma e la Francia, i nemici del re francese caddero in somma inquietudine ma eziandio i suoi alleati, i Veneziani, temettero che nell’accordo non fossero sufficientemente tutelati i loro interessi. 7 La notizia del completo accordo era prematura, poiché non potè ottenersi sulle prime la concordia circa parecchi punti importanti, 8 ragione per cui ai 30 di settembre il Canossa ritornò presso Francesco 1.9 La cosa più dura pel papa era la rinunzia, voluta 1 Sanudo XXI, 153; cfr. 146. * Guicciardini XII, 5. s Cfr. lovius, Vita, 1. 3. Leone X, così il rappresentante della duchessa di Bari addì 1 ott. 1515 « per non patire scorno de Fiorenza » non vuole che i suoi Fiorentini <■. con lo favore di Franza li tagliassero el naso essendo papa » (Spirti. Vntic. 1, 524). ‘Guicciardini XII, 5. Vettori 314. 5 Bembi, Kpist. XI, 1, 2; cfr. X, 61. Fabronius 279. * * « Stiamo qui in grandissima suspensione di animo se el papa ratificerà li capitoli porta Tricarico o pure starà duro in volere altri ricompensi di Parma ©Piacenza», scriveva il 26 sett. 1515 da Firenze Fil. Strozzi a Lorenzo de’Medici (Archivio di Stato in Firenze, Av. il princ. CVII1). 7 Sanudo XXI, 206. Madelix 34 s. 8 II 28 sett. 1515 Canossa scriveva intorno al papa al gran maestro Arturo -Gouffier de Boissy : * on è bora interamente resoluta dico circa la particu-laritade de capitoli, ben si risolve S. su t|j voler abrazar el Sor Re per bon figliolo et corere una medesima fortuna con S. M** » (Partieoi. 153, n. 97 nell' Archivio segreto pontificio). * Sanudo XXI, 201. Da Roma Leone X scriveva il 30 sett. 1515 ad Ant. du Prat : * o Intelleximus a ven. fratre episcopo Tricaricensi nuntio nostro quanto •cuiu studio huius s. Apost. Sedis res atque nostras apud eariss. in Christo filium