184 Libro I, Leone X. 1513—1521. Capitolo 6. Ai primi di giugno molti della Curia credevano che non avessero probabilità nè Carlo, nè Francesco ed ora i Francesi non erano più sì certi della vittoria come prima. 1 C’erano tuttavia alcuni Francesi, i quali molto si millantavano. Generalmente si temeva una grossa guerra ; solo il papa era d’altro avviso.2 Egli attendeva ai suoi usati piaceri, mentre invece a Roma saliva al sommo l'eccitazione, la qual cosa si manifestò in numerose scommesse. 3 Nel I>rimo giorno di luglio dicevasi per tutta Roma che era già stato eletto Carlo Y, giubilandone gli imperiali.4 La notizia sicura dell’elezione di Carlo giunse il 5 luglio a Roma, dove venne festeggiata con aperti segni di gioia dagli Spagnuoli, dagli imperiali e dai Colonna. Il grido « Impero e Spagna » risuonò per le strade dell’eterna città.5 È difficile descrivere il giubilo degli Spagnuoli quanto l’abbattimento dei Francesi, i quali — scrive Baldassarre Castiglione — sono come morti.8 Alle rumorose dimostrazioni di gioia parteciparono eziandio i cardinali e prelati spagnuoli, nonché tutti coloro che avevano benefizi nel Napoletano od in Ispagna. Da 5 a 600 Spagnuoli, tutti ben armati, con bandiere e musica percorsero per due sere le strade, nelle quali facevano sosta alle case dei prelati spagnuoli ricevendone vino e mancie. I Tedeschi residenti in Roma sopportavano a malincuore 1 Lettera del 5 giugno 1519 nell’ Archivio Gonzaga a Mantova v. App. n. 55. * * « Dui giorni sono che Monsignor de Concorseau... mi disse, che senza dobio alchuno el suo Re sarebbe Imperatore. Presto se ne sentirà el scoppio. Universamente se estima che liabbia ad ossere gran guerra, ma N\ S. mostra di essere d’altro parere e promette pace ». * Lettera del Castiglione, Roma 16 giugno 1519. 5 *«... Qui si sta d’hora in bora in aspettatione di udir la nova dell’imperatore et in banchi se danno de molti ducati in questa méssa. X. S. sta sano, e molto aiegro e sta su piaceri consueti suoi. Heri sera che fu la vigilia di S. Gio-lianni se fecero jochi per Roma benche questa non è festa consueta di Roiua ma di Firenze». Castiglione alla marchesa 28 giugno 1519. Archivio Gonzaga a Manto v a. * * « Qui se sta in continua espettatione del nuovo imperatore e quattro giorni sono se levò per tutta Roma una fabula che el Catholico era fatto imperatore, do modo che Ceccotto pianto su la sua casa in Borgo una grandissima arma del predetto Catholico con le insegne imperiali e fece venire da otto o dieco trombetti che tutto el dì non fecero mai altro che sonare e fece porre su la strada due botte de vino e diede bere a chi ne volse tanto che se consumò tutto sempre dicendo villanie a quelli che dicevano che la nova del Catholico non era vero : presto se saprà s’egli è buon proplieta o astrologo ». Castiglione alla marchesa, 4 luglio 1519. Archivio Gonzaga in Mantova. 6 Cfr. Paris de Grassi? appo IIoffmann 427. ’Diario nel Cod. Barb. 3552 (Biblioteca Vaticana). * * « Qui non si po dire el iubilo cho sentono questi Spagnuoli de la crea-tione del novo imperatore et el dispiacere degli Francesi che stanno come morti ». * Lettera alla marchesa del 13 luglio 1519 : Archivio Gonzaga in. Mantova.