170 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 6. messe concepite in termini generali od anche solo verbali. Soltanto ora si rimase persuasi del contrario e dell’importanza della •cosa ed ora parve pure che soltanto un’azione sollecita potesse tuttavia impedire l’elezione di Carlo. In questa disposizione d’animo Leone X, il 29 gennaio, indirizzò ai rappresentanti di Francia precipitoso invito perchè il loro re concorra alla corona imperiale e lavori d’ogni maniera contro l’absburghese. Il giorno appresso a mezzo di Pietro Ardinghello fece spedire al suo legato in Francia una lettera molto importante, nella quale la questione elettorale è trattata nello stesso senso. Anche qui si parte dalla obbligazione de’ principi elettori, presentata da Erasmo Vitellio, stando alla quale sembra come sicura pel papa l’elezione di Carlo, qualora non si agisca decisamente in •contrario. Anche qui Francesco I è espressamente sollecitato a concorrere e gli si assicura ogni aiuto. Che se, soggiungesi poi, gli elettori, in vista della potenza del re, desiderassero la scelta di un terzo, Francesco I dovrebbe sostenere con zelo la cosa, essendoché l’importante si è che Carlo non diventi imperatore : del resto occorre prudenza perchè esponendosi con troppa attività, altro non tocchi a Francesco fuorché aiutare la elezione di Carlo. Il papa in prima linea desidera la scelta di Francesco, che se non la •si può ottenere, qualunque altra pare migliore di quella di Carlo. 1 Perfettamente nello stesso senso sono scritte le istruzioni mandate al Bibbiena sotto il 5 e il 12 febbraio : anche qui il papa, che da poco aveva ricevuto la ratificazione del trattato del 20 gennaio, garantisce colle più forti espressioni la sua sollecitudine per l’elezione di Francesco, ma nello stesso tempo, pel caso che le aspirazioni francesi fossero senza possibilità di riuscita, rileva la necessità di lavorare per l’esaltazione di un terzo, purché questi non sia Carlo.1 Dopo queste ed altre espressioni3 non può più essere dubbio che Leone X intraprendesse passi energici a favore del re francese, ma se realmente nell’animo suo desiderasse la vittoria del medesimo, anche ora bisogna dichiararlo dubbio. È invece sommamente probabile che egli in principio adoperasse Francesco semplicemente come mezzo contro Carlo senza desiderare sinceramente la elezione del re francese, anzi senza che credesse sul serio al successo del medesimo. Che se a poco a poco Leone X si abituò al pensiero di un imperatore francese, ciò non ebbe per ragione la benevolenza personale verso Francesco I, ma piuttosto la considerazione che, crescendo le prospettive favorevoli a Carlo, 1 Cfr. Munoscr. Torrig. XXV. 372-374. s lbid. XXV, 374-376. sCfr. Verdi, Loren:o 111 ss.