Giulio II e Leone X mecenati dello arti. qual materia più elevata ed espressiva, qual materia più conveniente potevasi trovare della rappresentazione di fatti dei principi degli apostoli, scelta per gli arazzi? È giusto che l’effetto di quest’opera sarebbe stato doppio se fosse stata eseguita a fresco, 1 ma è un’altra questione se essa sarebbe poi stata adatta per la Sistina. Arrogi, che in questa cappella il papa era vincolato dalla tradizione ad ornarne le pareti nella parte inferiore con tappeti. Poiché questa è cosa accertata, soltanto coll’ordinare gli arazzi era dato a Leone X di rendere possibile che Raffaello facesse il suo ingresso nella Sistina ed in quel sacrosanto luogo si misurasse col suo emulo per dividere con esso la palma della vittoria. Ordinando la grande opera ed affidandone i disegni a Raffaello egli si è acquistato un merito incontestabilmente molto grande per l’arte, essendoché nell’aureola dell’Urbinate i cartoni pei tappeti formano una delle più nobili e belle pietre, il cui splendore si riverbera anche sul papa mediceo e gli assicura un posto onorevole per la cappella Sistina a lato di Giulio li. Se per altra circostanza si fece il giusto lamento, che Leone X.non continuò la grand’opera del papa Rovere, dovrebbesi poi anche essere giusti nel riconoscere, che almeno qui egli continuò e compi il programma del suo predecessore. Soltanto dopoché mediante i tappeti fu condotta a termine la decorazione della Sistina, la cappella palatina dei pontefici divenne quel luogo, in cui come in nessun altro della terza trovaronsi riuniti a glorificare la religione i più grandi artisti. 2 Come Michelangelo incarnò nel suo soffitto in modo meraviglioso il mondo dell’Antieo Testamento, così nelle Logge e negli arazzi Raffaello s’è fatto un altrettanto magnifico interprete del nuovo patto, ma coloro che gustano l’arte e da quattrocento anni vanno in pellegrinaggio al Vaticano debbono ambedue le creazioni al mecenatismo di Leone X. Ma, si domanda, la nomina di Raffaello ad architetto di S. Pietro non fu fatale per l’esecuzione delle sue pitture ? Certo che il nuovo ufficio rubava del tempo in proporzioni esagerato ed era imminente il pericolo di dispersione. Ma chi vorrà pigliarsela col papa perchè seguì il consiglio di un Bramante ? Del resto il successo parla a favore di Leone X; occupandosi con grande profondità dell’arte degli antichi, come esigeva il lavoro per S. Pietro, Raffaello promosse potentemente la stia evoluzione. Finalmente per ciò che riguarda la parte sempre maggiore, che 1 Sprixger 290. 2 Mi sia qui permesso d’esprimere il voto diviso anche da Strzygowski (Kunstchronik 1906-1907, n. 3, p. 46 s.), che S. S. Pio X si compiaccia d’ordinare il collocamento al loro posto antico dei tappeti di Raffaello o di buone copie dei medesimi. Solo cosi sarebbe compiuto il restauro della cappella Sistina eseguito con tanto bel successo.