374 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 10. Mantova. 1 Nella casa ospitale di questo eccellentissimo tra i cavalieri della terra, come il chiamava Carlo V, praticavano tutti i principali letterati e artisti della città. Non solo con Raffaello, ma anche col difficilmente accessibile Michelangelo il Castiglione era legati» da amicizia. La celebre opera « Il Cortigiano » compiuta dal diplomatico mantovano nei primi anni di Leone,1 dipinge, idealizzati però, in un italiano classico, meravigliosamente fluido i rapporti correnti nella società nobile, elevata dell’età, in cui il rinascimento aveva raggiunto il suo ultimo e più maturo flore, quantunque a vero dire già malsano sotto molti rispetti. La lettura di questo piccolo libro, che spiega ai nostri occhi un quadro armonico di civiltà, e quella che meglio ci offre un’idea dei geniali e splendidi salotti di quell’epoca. 3 Veramente, come deplorava il Bibbiena, 4 mancava a Roma un elemento molto largamente rappresentato alla corto di Urbino, che il Castiglione ritrae nel suo libro, le donne, ma in compenso nell’eterna città erano tanto più numerosi i poeti, i dotti e gli artisti. In generale non conobbe il rinascimento la differenza delle classi e questa meno che ovunque fu percettibile nella corte di Leone X. 1 prelati e i diplomatici più alti trattavano come legalmente loro pari chiunque possedesse ingegno e individualità ; in conseguenza di ciò gli umanisti, i poeti, i dotti e finalmente anche gli artisti, che ora a poco a poco passano in prima linea, costituivano un elemento molto essenziale dell’alta società di quella città, che era detta la luce e il centro del mondo. L’eterna città era allora ciò che più tardi divenne Parigi : il centro della cultura d’Europa e perciò i contemporanei di maggior levatura intellettuale consideravano siccome la felicità maggiore il vivere a Roma. Per tutti sia ricordato Erasmo, il quale scriveva a un cardinale : « per poter dimenticare Roma, bisognerebbe che cercassi un fiume Lete ». Tutte le volte che si ricordava del soggiorno fatto a Roma, quest’uomo del resto si freddo e mottegge-vole era invaso da un irresistibile desiderio del luogo, che tante altre cose offriva insieme ai numerosi monumenti dell’antichità. « Quale preziosa libertà, quali tesori di libri, quale ricchezza di cognizione nei dotti, quaìi piacevoli belle maniere ! Ove mai si trovano tante società letterarie, ove mai nel medesimo luogo si grandi e versatili ingegni t 1 La parte più essenziale della letteratura intorno al Castiglione è classificata in Gaspary II, 684 e Flamini 566. •Coi nostri dati in III4. Introdwsione I, v. anche Gaspary-Rossi II, 2,287. 3 Cfr. Dr. K. Fkdf.reu. Ehi Salon der Renaissance nel n. 11003 nella .V. Fr. Presse del 12 aprile 1895. * Lettere, de' principi I. 13b. 5 Reumoxt III, 2, 144 s. Cfr. Grf.gorovius IV, 554 e Noliiac, Erasme en Italie 65 s.