278 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 8. di timore : le cose sono talmente aggrovigliate che, se Dio non dà aiuto, la sapienza umana certamente non troverà nè via, nè fine ». 1 La situazione si imbrogliò ancor più perchè Giorgio, duca di Sassonia, di spirito severamente cattolico, pose in prima linea la questione dei gravami della nazione tedesca contro il governo ecclesiastico romano : egli lo fece colla migliore delle idee, allo scopo di potere tanto meglio rappresentare l’interesse della Chiesa nella cosa principale, la questione della fede. L’imperatore invece sconsigliò dal mescolare le faccende luterane, che riguardavano la fede, colle lamentele per abusi, della cui abolizione egli pregherebbe il papa * e intanto i consiglieri di Carlo, con grande rammarico di Aleandro, sostenevano l’idea che si dovesse temporeggiare. * Essi rappresentarono all’ imperatore come, in causa delle contemporanee trattative politiche cogli Stati, si raccomandava il massimo possibile riguardo alla loro richiesta quanto a Lutero. L’imperatore credette di dovere tener calcolo di queste osservazioni. Addì 19 febbraio gli Stati, appellandosi ai sentimenti pericolosamente eccitati del popolo, avevano rifiutato il severo mandato, che condannava Lutero senza averlo udito e invece proposero che si concedesse a Lutero libero salvacondotto per comparire alla dieta : che però egli dovesse venire interrogato soltanto se intendesse ritrattare le dottrine contrarie alla santa fede cristiana; se ciò facesse, allora lo si ascoltasse anche in altre cose, cioè quanto ai lagni per gli abusi della Corte romana, pigliandosi le relative disposizioni con equità : se invece si rifiuterà di ritrattare le dottrine contrarie all’antica fede, l’imperatore dovrà pubblicare nell’impero il mandato contro lui siccome eretico.4 Carlo V il 2 marzo si dichiarò d’accordo su questo progetto assicurando in pari tempo che su una comunicazione scritta delle lamentele per gli abusi romani voleva amichevolmente e benignamente discutere cogli Stati allo scopo di toglierli. Un abbozzo di mandato annesso a questa risposta stabiliva : Lutero è invitato a ritrattarsi: se rifiuta devesi procedere rigorosamente contro lui e suoi seguaci : frattanto sono da annientarsi i suoi scritti.5 In data (i marzo gli Stati respinsero questo schizzo di mandato, ' Lettere del 27 e 28 febbraio. Balan nn. 31, 32 ; Brieger un. 11, 12 ; Kalkoff, Aleaiuier 101 s. * I gravamina di Worms non passarono lo stadio di progetto : v. ¿Ketch* • iagsnkien II, 662. a Cfr. la lettera 4 marzo in Balan n. 41 ; Brieger n. 13 ; Kalkoff 112. L’idea esposta nella lettera dell'8 marzo che i consiglieri di Carlo volessero valutare politicamente la faccenda luterana era falsa; v. Kalkoff 115, n. 1. * Beichstngmkten II, 514-517; cfr. Leumann in Xaehrichtcn der Gótt. Ge-sellsthnjt der Wissensch. 1899, 170 s. e Paquier 206. * Reichstagsakten II, 518 ss.