Trattative di pace di Leone X con Francesco 1. 7!) di prendere Parma e Piacenza siccome appartenenti al ducato di Milano e, qualora il papa continuasse a contrastargli, di occupare anche Modena e di cacciare da Firenze i Medici.1 j Di fronte a questi pericoli doveva svanire ogni idea di ulteriore resistenza. Consigliavano inoltre un componimento le persone che circondavano il papa, specialmente Alfonsina Orsini, che si ricordava dell’esilio di 18 anni dovuto alla ostinazione di Pietro. Bibbiena, così scriveva ella in somma eccitazione, colle sue mene ci rovinerà una seconda volta. * In senso eguale lavoravano l’ambasciatore fiorentino a Roma, Roberto Acciaiuoli e Marino Giorgi, i quali facevano ancor maggiore il pericolo realmente esistente. Anche i Fiorentini supplicavano che si conchiudesse un accordo coi Francesi prima che gli Svizzeri avessero fatto pace coi medesimi e gli Spagnuoli avessero compiuta la loro ritirata. Era tutto favorevole ad un componimento Lorenzo, che fino dal 15 settembre sotto la sua responsabilità aveva fatto notificare al nunzio Canossa, residente presso Francesco I, la propensione di Leone X alla pace. 3 Ma lo stesso Francesco I desiderava sì poco una guerra col papa, che già ai 18 di settembre faceva sapere a Lorenzo de’ Medici d’avere deputato un ambasciatore a Leone X con progetti di accomodamento. 4 Anzitutto non senza ragione il re francese temeva che una coalizione dell’imperatore con Enrico VIII d’Inghilterra e cogli Svizzeri gli toglierebbe i frutti della vittoria, poi insieme con tutti i Francesi aveva troppo chiaro in mente il grande pericolo incorso dal suo predecessore nella guerra colla Santa Sede, e così il duca di Savoia, incaricato dal papa di farsi mediatore di pace, trovò ascolto condiscendente presso il suo regale zio. 5 Per vero dire Leone dovette adattarsi a cambiare totahnente la sua politica e quanto grave gli fu cedere lo fecero palese le discussioni eccitate che allora ebbero luogo in Vaticano.6 Ad allontanare le molte difficoltà opponentisi ad un accordo lavorò con fortuna ed altrettanta sicurezza Lodovico Canossa, dal campo del re direttamente recatosi per corriere a Roma. Giunto nell’eterna città il 25 settembre, Canossa rimetteva 14 articoli di un trattato nei quali l’ambasciatore veneto notò con spavento non esservi presi 1 Guicciardini XII, 5. Quanto poca resistenza per la debolezza delle sue mura Modena potesse opporre ad un assedio appare dalla * lettera di Anni-baie Rangone a Lorenzo de’ Medici, Modena 3 settembre 1515, nell’ Archivio di Stato in Firenze, Av. il prine. CIX. »Lettera 22 sett. 1515 a Lorenzo de’Medici nell’^lrcA. stor. lini., 5a serie, VIII, 189. Cfr. anche Xitti 17. Eziandio Iacopo Salviati era tutto a favore della pace con Francesco I : v. la * lettera di FU. Strozzi a Lorenzo de' Medici, Firenze 26 settembre 1515 (Archivio di Stato in Firenze, Av. il princ. CVIII). 3 Madeux 20. * Francesco I a Lorenzo de’ Medici, 18 settembre 1515, citato da Madelis 33. 5 Guicciardi!.’i XII, 5; Vettori 313. Cfr. Creighton IV, 213. •Cfr. Richard 130 ss.