La terza Stanza o Sala Leonina. 467 antipatico e freddo. Si comprende molto bene che Raffaello provasse poco diletto in una cosa che imponeva un legame innaturale al suo genio e che quindi si facesse rappresentare il più possibile da scolari. Tuttavia prestò aiuto con schizzi e studi principalmente nell’affresco 1’« Incendio di Borgo », il quale siccome il più rilevante ha dato alla sala il nome di Stanza déWIncendio. 1 Il Liber pontificalis racconta, che mediante il segno di croce Leone IY spense con miracolosa rapidità un incendio devastatore scoppiato nel borgo di S. Pietro da [lui fondato c fortificato. Non occorre dichiarare al minuto quanto sia diffìcile trattare colla pittura tale avvenimento, poichò non può delinearsi materialmente la meravigliosa virtù della benedizione del sommo sacerdote. Eppure il problema fu sciolto in felicissima maniera. La persona, cui il committente dava il maggior peso, il papa in atto di benedire, dall’artista è arditamente confinato nello sfondo dell’affresco, ove compare su una loggia del Vaticano, dietro la quale si vede la facciata allora tuttavia in piedi dell’antico S. Pietro, mentre sul davanti sono rappresentati con glandi e vigorosi tratti il correre, il mettersi in salvo, il fuggire e i lamenti dei minacciati dall’elemento distruttore. La terribile forza del fuoco « quando si libera da ogni ritegno » è qui raffigurata in un « quadro di genere poderoso quanto a stile » * con così straordinaria verità, che si comprende come precisamente questo affresco sia poi stato cotanto ammirato e imitato nell’epoca accademica dell’arte. Ai due lati sono messi in voluta evidenza antiche costruzioni di lusso, nelle quali infuria l’incendio. In quella a destra, degli uomini sono intesi all’opera di spegnimento, portando l’acqua ai coraggiosi due donne divenute celebri, la cui plastica difficilmente ha eguali in pittura. 3 l)al lato sinistro le fiamme sono già vittoriose e spingono gli abitanti a precipitosa fuga. Soltanto una madre dimentica se stessa e allunga al padre, che pieno d’angoscia si protende in su, il loro bambino in fasce. Accanto un gagliardo giovane, che ^vestito era balzato dal letto, si lascia calare lungo il muro. All’estremità sinistra un figlio nella sua giovanile vigoria porta all’aperto, come Enea Anchise, il padre a pena vestito, mentre al suo fianco scappa un ardito fanciullo, esso pure vestito alla meglio. Per questa scena, che ricorda l’incendio di Troia descritto da Virgilio, non va trascurato il gruppo femminile nel mezzo, perchè non soltanto collega le azioni, che avvengono ai due lati, ma richiama l’attenzione al papa benedicente nello sfondo. Una delle donne accorse ambasciate s’è gettata in ginocchio ed a brac- 1 È caduto quasi completamente in dimenticanza il nomo di Stanza di torre Borgia. ! Burckhardt, Cicerone 670. 3 Strzygowski 13.