Raffaello architetto di S. Pietro. 517 questa nuova forma. 1 Partendo da questo punto di vista il Pan-vinio potè dire più tardi, che Raffaello aveva seguito le orme di Bramante, come Sebastiano Serlio potè celebrare l’Urbinate siccome quegli che compì i piani bramanteschi. La pianta però dataci come di Raffaello dal Serlio nell’opera uscita nel 1540, * dalla critica moderna è stata dimostrata così insufficiente e inesatta, che presa da sola pare quasi inservibile. 3 Soltanto se si tirano in campo i disegni di Giuliano da Sangallo ed il memoriale di suo nipote Antonio è possibile ottenere schiarimenti più precisi sulle vere idee di Raffaello. Il memoriale, 4 che costituisce l’abbozzo d’una relazione critica al papa sui lavori di S. Pietro, è anteriore al 1° luglio .1515, nel qual giorno morì Fra Giocondo e Giuliano da Sangallo infermo si ritirò dal lavoro (f 20 ottobre 1516).5 Da esso si ricava che Raffaello pensava a un braccio longitudinale di maggior estensione, a navi laterali terminanti in modo diverso dalle disposizioni di Bramante e ad una cupola troppo pesante in riguardo ai pilastri. Per togliere questi difetti del primo progetto di Raffaello, severamente censurati nel memoriale, Antonio da Sangallo, che addì 22 novembre 1516 fu nominato architetto aiuto dell’Urbinate,8 fece una# quantità di studi. A mezzo di questi materiali scende della luce sulle intenzioni di Raffaello e va considerato come cosa solida, che egli dopo il primo progetto censurato da Antonio da Sangallo ne fece un secondo, probabilmente definitivo. Serlio diede il suo disegno secondo questo [»¡ano : esso è inesatto, ma quanto alla congiunzione del braccio longitudinale e della cupola, nonché nel ricco portico anteriore a colonne lascia riconoscere un’armonia genuinamente raffaellesca. 7 L’intiero progetto, com’è noto, non venne in esecuzione, li dimostrabile, che sotto la direzione di Raffaello furono costrutti fino all’altezza di circa 12 metri soltanto i pilastri sussidiarii che ai due lati statino di fronte ai pilastri della cupola, e che furono fatte le vòlte alle arcate della nave trasversale di sud. Se sia giusta l’affermazione di Yasari, che con Fra Giocondo e Giuliano da Sangallo 1 Cfr. il nostro volume III4, libro III, S, ove si parla dell’antica chiesa di S. Pietro e di Bramante. * Seriio, DeWarchitettura 1. ?.. * Gey Müller, Zeitschr. für. bildenle Ktinsi X, 252 s. e Ursprüngl. Entwürfe 279 s. 4 Stampato in Vasari (ed. Le Mounier) X, 25 s. Determinazione del tempo e giudizio in GEY-MÖLLER, Ursprüngl. Entwürfe 293-303. 5 Cfr. FabEICZY in Jahrb. d. preti»s. Kunstsamml. XXIII, fase, suppl. 12, ove da * Dir. vani. 1519 1523, f. 99, è comunicato anche l’ordine di Leone X relativo al terreno donato a Giuliano, che 1515 lo vendette a Giacomo da Brescia, che vi costrusse un palazzo (ora palazzo Costa). 8 ClaüSRE II, 122. Cfr. Muntz, Cinz. d. Benux- iris XX (1879), 523. 7 GeYMÜLT.ER, Ursprüngl. Entwürfe 316-322. cfr. tav. 35, fi". 1.