Lamenti sugli abusi nelle indulgenze. mento alla Santa Sede il rigido Cardinal Ximenes espresse il suo malcontento per l’indulgenza concessa da Leone X a favore della basilica di S. Pietro.1 II contegno dei commissarii per l’indulgenze, specialmente la leggerezza con cui impartivano dispense, suscitò, anche in cerehie rigidamente ecclesiastiche, tale scandalo nei Paesi Bassi, che un professore lovaniese di teologia nell’anno 1516 pubblicamente lo combattè. * I vescovi nel concilio Lateranense si lagnarono (li abusi di Minoriti nella promulgazione dell’ indulgenza per S. Pietro : si convenne su d’un compromesso,3 che a nulla approdò, poiché anche con Adriano VI il cardinale Campegio si espresse in modo fierissimo contro la concessione delle indulgenze ai Francescani, per cui turbavasi la giurisdizione ordinaria dei vescovi. Non ha bisogno affatto di venir dimostrato, così egli, quanto per (piesta guisa ne soffra l’autorità ecclesiastica, quali scandali ne nascano, quale occasione si presti a giudicare sfavorevolmente della Chiesa. Il prefato cardinale opinava che la grande facilità del condono promovesse addirittura il peccato e ne fosse come uno stimolante. 4 Anche altrimenti in Italia si fecero sentire voci contro il moltiplicarsi innaturale delle indulgenze.5 Satirici come l’Ariosto 6 scherzarono sul buon mercato delle indulgenze, uomini serii come Nadoleto sollevarono recisa opposizione. Ma Leone, sempre in penuria di denaro, non vi badò : lo circondavano, infatti consiglieri senza coscienza, come il Cardinal Pucci, i quali, per dirla blandamente, colla loro rara casuistica sapevano in simili casi acquetare i suoi scrupoli di coscienza.7 Così non può recar meraviglia che il 1 Hefele, Ximenes 458 (2a ed. 433). Cfr. Lea III, 386. * Paulus in Hist. Jahrb. (XXI, 139) ha richiamato l’attenzione su questo scritto rimasto ignoto anche al Fredericq ( La question des indulgences dans les Pays—Ba» aw commence,ment du xvie siècle, Bruxelles 1899). 3 Cfr. Hefele-Hergenröther VIII, 637-638. 4 Promemoria ad Adriano VI edita da IIöfler in Denkschr. d. Münch. Akad. IV, 3 sez. 73 s. Sull’opposizione all’indulgenza nel 1516 v. Ludewig, Politik Nürnbergs in der Reformationszeit, G-öttingen 1881, 4 s. 5 San UDO XXIV. 105, 448. • Colla terza satira (v. 228) e col passo della Stolaslica citato dal Gaspary (II, 422) cfr. specialmente il prologo del Negromante, la cui esecuzione appunto per questo non fu permessa da Leone X, sebbene vi sia lodato. Un assalto ancor più forte contro le indulgenze è nel Rinaldo ardito IV, 38, di cui però non consta con sicurezza se sia dell’Ariosto. 7 Cfr. Jovius, Vita, I, 4. È molto degno di nota come questo amico del mediceo cerchi di difenderlo nell’affare dell’ indulgenza e di buttare tutta la colpa nei sottocommissarii, scrivendo: In his vero, quae rem divinam respicerent nequaquam secunda fama praegravari est visus. X am indulgentias, vetera pon-tificum ad parandam pecuniam instrumenta adeo piane atque affluenter pro-vinciis dedit, ut fidem sacrosanctae potestatis elevare videretur: in hoc etiam detestabili legatorum avaritia deceptus, qui se animas defunctorum singulia ac-ceptis aureis expiare a purgatoriisque poenis eripere profìtebantur ».