88 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 3. per monti e valli, per selve, fiumi e la falange degli Svizzeri, Francesco I fosse accorso presso il papa per prestare quale figlio primogenito omaggio al padre e rappresentante di Cristo e mettere ai suoi piedi tutta la sua potenza. Alle parole protestanti l’obbedienza il re volle togliersi il cappello, ma noi permise il papa,, che rispose in modo sommamente felice ed elegante. Seguì la presentazione dei più cospicui del seguito regale. Indi il papa, preso per mano il re, lo condusse fuori e s’allontanò un momento per deporre il suo pesante vestiario. Ritornò poscia presso Francesco Ir che con alcuni cardinali stava ad una finestra e tenne colloquio con lui per due ore. Il maestro delle cerimonie aveva in precedenza ricordato al papa che davanti agli occhi della folla raccolta sotto le finestre non mettesse la mano al berretto, — come aveva fatto Alessandro VI con Cario Vili — perchè simile atto di riverenza non s’addiceva al vicario di Cristo, neanche di fronte ai supremi signori temporali. Nel giorno seguente papa e re continuarono i loro colloqui,, conoscendosene però soltanto le forme esteriori : dapprima Leone visitò il re che gli andò incontro sulla scala del Bramante; la sera seguì un più lungo abboccamento, noto solo a pochi ed altrettanto avvenne il 13 dicembre.1 La mattina di questo dì, con tutta la pompa immaginabile, il papa celebrò pontificale in S. Petronio, la più grande chiesa di Bologna. * Le ampie navate del magnifico tempio erano occupate fino all’ultimo posto ed in fine si dovettero chiudere le porte onde evitare disgrazie.3 Francesco I si esaurì in attenzioni verso il capo della Chiesa: volle persino portare lo strascico del papa, il quale, volendolo impedire, si ebbe per risposta dal re, che serviva lietamente al rappresentante di Cristo eziandio nelle cose piccole. Il re francese inoltre porse al pontefice l’acqua per la lavanda delle mani, ma rifiutò di comunicarsi, mentre invece 40 del suo seguito ricevettero dalle mani del papa il Corpo di Cristo. Durante questa funzione avvenne un incidente degno di nota. Un nobile francese gridò all’improvviso in lingua patria, che desiderava confessarsi dal papa e che, non 1 V. la relazione dell’ inviato imperiale appo Le Glay II, 37 e Sanudo XXI, 377, 380, 383. s * « Con tutta la pompa che sia stato possibile a usar », dice Grossiuo nella sua descrizione in data di Bologna 13 die. 1515. Secondo il Grossino, a malgrado di tutte le misure preventive di Paride de Grassis. in questa occasione si venne a litigi tra Italiani e Francesi. Intorno alla funzione v. anche la * relazione 14 die. 1515 del Gabbioneta nell’Archivio Gonzaga in Mantova). s * «Papa dixit dum exveheretur quod non credebat in uno loco tantum, populum esse hoc tempore sicut mine Bononiae et in veritate sic fuit, nani si non fecissemus Claudi portas ecclesiae S. Petronii, ut non plures populani in-trarent, timendum erat de suffocatione multorum et etiam sic vix sustinere po-tuerunt pressuram » (Pari? de Grassis, Diarium nella Bibl. Bossiana a. Vienna).