Timore di Leone X per la preponderanza spagnuola. 61 straniera od indigena, avesse a diventare sì potente nella penisola appenninica, che venisse distrutto l’equilibrio delle forze ed annientato ciò che dicevasi «la libertà d’Italia ». Come papa Leone teneva fermo alla politica, tradizionale da Innocenzo III in poi, di mantenere l’indipendenza temporale e spirituale della Santa Sede lavorando in modo che nessun principe portasse insieme la corona (li Milano e di Napoli.1 Tuttavia dovrebbe essere difficilmente contestabile che nel prendere la sua posizione politica Leone abbia subito l’influsso eziandio dell’intenzione di usufruire della rivalità tra Francia e Spagna a vantaggio dei suoi. Ma si fa torto al papa mediceo quando lo si fa agire esclusivamente per nepotismo. Secondo ogni apparenza la ragione decisiva della politica sì spesso cangiante di Leone X va cercata nella sua sollecitudine per l’indipendenza dello Stato della Chiesa, della Santa Sede e per il raggiungimento della cosidetta libertà d’Italia. Le lettere confidenziali che furono spedite ai nunzi pontifici mostrano che il principale motivo della opposizione di Leone X al progettato matrimonio franco-ispano fu il timore molto fondato che la potente Spagna in possesso di Napoli, di Milano e di Genova e d’una parte del territorio veneto asservirebbe gli altri principi italiani, lo Stato della Chiesa e la Santa Sede. ! Pienamente conscio di questo pericolo Leone X vinse la sua naturale indecisione e si scosse per un’azione rapida e decisa.3 La diplomazia pontificia entrò in attività febbrile : verso Francia e Svizzera partirono le più pressanti istruzioni di reagire contro il sommamente pericoloso matrimonio progettato. Il 4 marzo 1514 fu scritto al nunzio di Svizzera Goro Ghersio essere pervenuta in Roma la notte prima la risoluzione di Luigi XII di voler perdere piuttosto il trono e la vita che .Milano : questa risolutezza derivare dalle trattative matrimoniali della Francia colla Spagna e coll’imperatore : il papa ritenere tale progetto di matrimonio pel sommo dei pericoli e, poiché esso doveva la sua origine al timore che Luigi XII aveva degli Svizzeri, desiderarsi da Leone X che questi ultimi facessero condizioni alquanto meno gravi al fine di facilitare colla Francia una pace, la quale sotto tutte le circostanze sarebbe meglio che il compimento di quell’alleanza famigliare minacciosa per tutta l’Europa. 4 L’ambasciatore fiorentino Roberto Acciainoli ebbeistru- 1 Nitti 35 ss. a V. Manoscr. Torrig. ed. Guasti XIX, 56 s. Cfr. specialmente le lettere 5 marzo 1514 a R. Acciainoli e del 18 aprile a Goro Ghersio (ibid. 58 a 5'J, 56), alle quali Nitti (40 s.) con ragione annette molto peso; ivi però la lettera a