Leone X si muove a favore di Francesco I._______ nessun altro era in grado di tener lontano quest'ultimo» ^ P* muto di tutti. _ In sostanza il papa perseverò in questo punto di vis a no a poco tempo prima dell’elezione di Carlo : bisogna ad ogni ino o prescindere da qualche tentennamento, che, dato il carattere del Mediceo, non sorprende. Come prima, così dopo si rivela che il desiderio principale del pontefice è : purché non sia un absburghese. 1 Era un lavorare affatto senza speranze quello di Egidio Carnaio, legato in Ispagna, il quale importunava il papa con preghiere a favore di Carlo,2 mentre riappare sempre visibile che in fondo il Mediceo avrebbe gradito molto più un terzo, il principe elettore di Sassonia o quello di Brandenburg. È evidente che la candidatura francese, da principio forse concepita soltanto siccome un mezzo per eliminare l’absburghese, col tempo fu sempre più favorita molto seriamente da Roma pel motivo che sembrò non darsi altra via onde eliminare Carlo. 3 Contro il re cattolico insieme alla eccessiva potenza di cui disponeva, pesavano nella bilancia anche molte altre ragioni : la pressione che da Napoli avrebbe potuto esercitarsi su Roma, il sentimento antipapale di tanti imperatori romano-tedeschi, l’unione dei medesimi col partito ghibellino nello Stato della Chiesa. Facendo valere col Bibbiena questi motivi, Leone X ricorda inoltre — ma all’ultimo luogo — l’alleanza e la parentela con Francia 4 ■ Questo programma ricorre ognora nelle lettere a Bibbiena, 0ampeo.(,;o l'aetano e Caracciolo : v. Manoicr. Torriq. XXV, 383 ss. La lettera 19 ìpKk al Campeggio ivi pubblicata fu certo concepita da Enrico Vili siccome riU° coraggiamento a presentarsi siccome aspirante alla corona imperiale m" line verso la metà di maggio comparve in Germania il diplomatico ingiesp ir*1 cardo Face. Intorno alla candidatura inglese non ancora illustrata a sbuffi cfr. P aulì in Forsch. zar de ittiche n Gesch. I, 421 s., Hqfler, Wahl J-10uza 42 s. ; Roslf.r, KaisenoM Karls V, 176 8.; Smolle, Karl V in seinev™» ' ’ hnngen tu Heinrich Vili, Znaim 1872, 5; J! uscii, Vermittlunqspolitilc 40 « p' N’itti 194 ss.; Reichstnqsakten I, 5r>5, 663, 683 s. ; .Martin 239 t! ^ s‘: VI, 115 g. Quest’ultimo rileva l’impossibilità di ottenere in questo punt °SCH lido giudizio definitivo sullo vere intenzioni di Enrico e del Volsey. 1 '° lui «<>. 1 8’ è conservata * una delle lettere in cui Egidio dietro desiderio H* intercede presso il papa: è datata Bercinone die 19 ^¡>r. 1518 » (sfl ^a,lo tino) e chiude colle parole : * Iinperator orbi, imperatori V. Sl*‘ imnp * y ■ ^orfcu-ritque hoc uno facto et hostes ecclesie delere et ecclesiam felicissimam ' & . Potete'od. Vat. 6281, f. 52 ss. (Biblioteca Vaticana). Uls, ituere ^ 3 L’opinione del Xitti (153 ss.) che Leone X abbia sempre volut zione di Francesco solo come mezzo per un altro scopo non pare eie. con molte chiare (cfr. Raxke, Deutsche Gesch., I», 3g3; n 2) dicli 1°°'^P^tibile papa. Anche Ulmann è di questo parere; poiché Leone X « conoseiut a2Ì0,1i del le promesse degli elettori tedeschi per Francesco ne dovette consì