I dipinti di Uaftae.Ilo nella Manza della Segnatura. ¡itil Quattro genii, fra cui due angeli, circondano l’ultima figura, che porta il capo cinto da un serto. La spada alzata a punire e la bilancia oltre alla scritta Ius suum unicuique tributi sostenuta da putti alati, non lasciano alcun dubbio circa la virtù quivi simboleggiata. Negli oblunghi campi d’angolo della volta Raffaello dipinse quattro scene minori, le quali appariscono su fondo oro a mosaico simili ai grandi tondi e ¡circondate da una cornice ricca di fregi. Accanto alla teologia sta la caduta dell’uomo, ch’è forse la più bella rappresentazione di questo soggetto,1 accanto alla poesia l’incoronazione di Apollo e la punizione di Marsia, accanto alla giustizia il giudizio di Salomone. Se in queste scene il motivo simbolico lascia il posto alla narrazione, nell’ultimo quadro viene di nuovo usata l’allegoria, con allusione al fine della filosofia : una figura di donna accompagnata da duet genii recanti un libro s’inchina tutta meditabonda e piena di stupore sul globo celeste dove sono segnate le costellazioni, mentre con una mano accenna verso l’alto.2 Questa decorazione pittorica del soffitto, la quale, perchè intangibile, ha meglio conservato lo stato suo primitivo, trovasi nel più stretto nesso colle quattro grandi pitture parietali, che rappresentano le quattro grandi potenze spirituali dominanti la vita umana : la teologia, che scopre i misteri della rivelazione e le meraviglie della fede; la filosofia, che col lume della ragione scruta il perchè e l’essenza delle cose : la poesia che adorna di grazia e> bellezza la vita; la giurisprudenza che porta l’ordine e la sicurezza nella società. A questa gradazione dell’attività intellettuale corrisponde l’altezza della rappresentazione artistica, che giunge al sommo nel quadro della teologia. Quella condotta colla massima semplicità è la glorificazione della giurisprudenza, per rappresentare la quale Raffaello scelse uno di quei piani parietali, che sono impiccioliti e interrotti da una grande finestra. Nella lunetta sopra la finestra egli effigiò allegoricamente per mezzo di tre vigorose figure di donna le virtù cardinali ritenute fin da antico per le tre compagne indivisibili della giustizia: la fortezza, la prudenza e la temperanza. Nel centro sta 1 Giudizio di Kugleb-Burckhardt II, 580. Cfr. anche Büttner, Adam und Eva in der bildenden Kumt 60. 2 Secondo l’interpretazione del prof. ¡Mosler di Düsseldorf riferita dal Passavant I, 139 s., queste ligure di mezzo hanno una doppia relazione vuoi col medaglione precedente che col seguente. Cosi la caduta del primo uomo tra la teologia e la giurisprudenza ricorda la redenzione e il giudizio ; il castigo di Marsia significa nel medesimo tempo la vittoria dell'arte e con allusione a Dante (l'arad. I, 19) il simbolo di rinnovamento superiore ; parimenti la figura chie contempla il globo allude non meno alla filosofia che alla poesia, finalmente il giudizio di Salomone unisce bellamente la sapienza col diritto. Tuttavia questa spiegazione, accettata anche da Kugler-Burckhardt II, 580 s., sembra alquanto artificiosa. Cfr. Förster, 'Raphael I, 288. Pastor, Storia dei Papi, III. 61