496 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 6. Signoria era convinta, doversi in tutti i modi por fine ai maneggi del Savonarola. A questo riguardo è stato giustamente osservato, che la repubblica versava allora tanto di dentro come di fuori in così pericolosa condizione, che i Fiorentini hanno creduto poter agire secondo l’antica sentenza romana Salus populi suprema les esio e ricorrere fino all’estremo mezzo di difesa.1 Anche Alessandro VI faceva energiche premure affinchè fosse punito quel disubbidiente, che aveva mirato a sbalzarlo dal trono Valendosi del braccio civile. Quello che vociferavasi intorno alle « confessioni » del Savonarola &ra di tale natura, che persino i suoi più fedeli devoti cominciarono a vacillare circa il suo dono di profezia e la sua missione divina : già iniziavasi la defezione generale dei suoi fautori. « Addì 29 aprile 1498 — scrive quell’uomo schietto di Luca Landucci nel suo diario — si lesse in ¡Consiglio, nella sala grande, el processo di frate Girolamo, che egli aveva scritto di sua mano, el quale noi tenevamo che fussi profeta, el quale confessava non essere profeta, e non aveva da Dio le cose che predicava ; e confessò molti casi occorsi nel processo delle sue predicazioni essere el contrario di quello ei d/ava ad intendere. E io mi trovai a udire leggere tale processo; onde mi maravigliava e stavo stupefatto e in ammirazione. E dolore sentiva l’anima mia, vedere andare per terra uno sì (fatto edificio per avere fatto tristo fondamento d’una sola bugia. Aspettavo iFirenze una nuova Gerusalemme donde avesse a uscir le leggi e lo splendore e l’esempio della buona vita, e vedere la novazione della Chiesa, la conversione degli infedeli e la consolazione dei buoni ; e io sentii el suo contrario, e di fatto presi l# medicina : In voluntate tua Domine omnia sunt posita ». 1 Cosci 470; cfr. 4«2. Gfr. in proposito Lucas 433 s.. che si esprime nell" stesso senso. Y. anche Armstrong 182 ss. Relativamente alla questione se la pena di morte fosse giusta, storicamente considerata, Lucas dice (437): «i)ur own delil>erate opinion is, that while Savonarola ought to be acquitted on tin charge of having sinned grievously, it is also right to refrain from charging this iudges with the guilt of judicial murder, or even (considering the circumstances of the time), from that of excessive cruelty : alwalys bearing in nunt^ that they acted under command of the Pope. As for the Pope himself, we are willing to believe that, had Fra Girolamo and his companions been sent to Rome, the sentence of death might not improbably have been commuted for one of imprisonment. But the Florentines having refused to send them thilther and this, as lit would seem, iu accordance with Savonarola's own desire we cannot be surprised that Alexander should have directed that the law shooM thake its course, even as, with (Savonarola's tacit approval, the law had tak>‘" its course in the case of Bernardo del Nero ». Landl cci 1(3. (il. Herzfeld I. 234). Come ci si raccapezzasse nella cercl* dei seguaci rimasti fedeli a iS. circa le deposizioni negli atti del processo dimostrato dalle considerazioni di Redditi presso Schkitzer. Quellen «. For• I, 08 ss. Sulla schiacciante impressione operata sui monaci dii S. Marco 1