394 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 3. gli disse: «Voi mi fate perder la testa; lasciate che i Francesi seggano dove vogliono».1 Il raggiungimento d’un accordo si delineò difficile special-mente perchè Carlo esigeva ¡l’immediata consegna di Djem, mentre il papa non era disposto a concederlo se non al cominciamento della crociata. La decisione su questo punto venne aggiornata. Carlo promise che non avrebbe fatto al papa alcun torto nè nel campo spirituale nè in quello temporale; alle sue milizie venne assegnata tutti! la città propriamente detta posta sulla sinistra del Tevere. Un’apposita commissiione pensò al modo di acquartierare, i Francesi, i quali cominciando dal 27 dicembre entrarono a piccole squadre nella città, mentre le milizie del papa (solo 1000 cavalieri e alcuni pedoni) occupavano il Borgo. Alessandro poi si rinserrò in Vaticano con le sue guardie spagnole.2 1 Buroiiardi, Diarium II, 215. ,(|Qhlani) I, 557 s. Geiger. Bwcardus 147 s. 2 Santi do, Spedis. 162 ; cfr. 165. (Sigismondo de* Conti II, S5. Delabobde 505-506. Cherrier II, 71.