Introduzione. Quest’opera singolare è un’accozzaglia di citazioni, desunte dai quattro grandi dottori della Chiesa, ma strappate a capriccio dal contesto, spesso riportate con inesattezza e scelte meramente secondo la tendenza dell’autore. Adriano nel suo giudizio va oltre la giusta misura, sebbene in alcuni punti non gli si possa dare tutto il torto.1 La sua condanna assoluta della filosofia e delle scienze trovasi in contradizione coi padri della Chiesa da lui tenuti in tanta considerazione,2 in contradizione coi grandi teologi del medio evo, in contradizione con tutto l’atteggiamento della Chiesa di fronte alla scienza, al rinascimento letterario e all’antichità in genere. Il valore di queste cose, specialmente come mezzo di cultura, non fu mai disconosciuto dalla Chiesa cattolica, sebbene essa non abbia potuto riguardar mai l’antichità come fine a se stessa e come un ideale cui debbasi aspirare. L’atteggiamento della Chiesa era chiaramente segnato nel principio, che ciò ch’è antico venga utilizzato per il progresso delle conoscenze naturali e per approfondire la conoscenza specificamente cristiana, non già per renderla vaporosa o anche distruggerla affatto.11 Gli eccessi dei fautori del falso rinascimento come zelanti sul fare di Adriano resero certo oltremodo diffìcile ai rappresentanti della Chiesa di poter tenere il giusto mezzo: se la Chiesa non poteva del tutto fidarsi dell’umanesimo, essa non poteva del tutto rigettarlo, poiché lo studio dei classici pagani presentava in realtà importanti e indispensabili mezzi di cultura, come poi è certo ad es. che la letteratura patristica non s’intende affatto senza una conoscenza del mondo pagano. Per tenere l’aurea via di mezzo occorreva far valere in pratica le dottrine e i postulati del cristianesimo pure usando ogni riguardo al nuovo indirizzo della cultura e promovendo la scienza e l’arte. Era nella natura delle cose che malgrado ogni chiarezza circa i sommi principii delle cose, in pratica poi, nei singoli casi si dovesse tentennare, essendo necessario in ogni caso particolare decidere ciq ch’era o non era ammissibile. Oltre a questo era estremamente diffìcile tirare una linea di confine tra il rinascimento pagano e cristiano, giacché le due scuole trova-vansi spesso a contatto e non di rado si confondevano nella stessa persona. A seconda dell’individualità la mescolanza confusa di elementi culturali cristiani e antico-pagani aveva le più diverse conseguenze.-Mentre molti calpestavano i principii della morale, altri bentosto ed altri ancora dopo dure lotte, talvolta solo al 1 Cosi ad es. egli Insiste n ragione sull'importanza della eoudotta e della vita pratica dei filosofi ■stessi, facendo pure notare che la Chiesa nel suo ufficio di maestra dere rimanere popolare e a tutti Intelligibile. 2 Ofr. Gebhabot 07 ss. 3 Cfr. quanto esimemmo nel voi. I, p. 9 ss. (ed. 1931).