Grave malattia di Giulio II (agosto 1511). 791 agosto il papa ricevette il santo viatico, tolse l’interdetto a Bologna e Ferrara, assolse il duca di Urbino e prese le ultime disposizioni. 1 Paride de Grassis scriveva allora : « Io credo di poter qui chiudere il mio diario, poiché la vita del papa volge alla fine, essendosi ostinato a non voler seguire il consiglio dei medici. Giulio II ha raccomandato i suoi congiunti al Cardinal Raffaele Riario e ha fatto loro distribuire 34000 ducati. Preso che ebbe un piccolo ristoro, migliorò alquanto; ma lunedì 25 agosto rifiutò ogni sorta di cibo; sopravvenne una ricaduta e la sua condizione si fece disperata. Mercoledì non era sopravvenuto ancora alcun cambiamento e siccome da quattro giorni non aveva ricevuto cibo «li sorta, tutti, anche i medici, lo davano per ispacciato. Si aprirono le porte del suo appartamento; alcuni del popolo penetrarono fin vicino al ietto, sul quale il papa giaceva semivivo cogli occhi chiusi. Nella città, dove avean fatto ritorno i banditi, cominciavano già i tormenti; era una confusione generale: gl’impiegati, anche quelli addetti ai tribunali, sospesero di loro lavoro, ii governatore della città fuggì nel palazzo, il ministro di polizia in Castel S. Angelo. S’era radunato il collegio dei cardinali ed avevano già dato ordini per il funerale, le esequie e il futuro conclave. Ora avvenne che i parenti e i camerieri del papa fecero chiamare un medico di pochi scrupoli- e lo persuasero a voler permettere ai papa di mangiare tutto ciò che gli gradisse. Questi assentì e seppe indurre Giulio II, che sembrava agli estremi, a 1 Saxuto XII, 330, 3U2. 370, 371, 395. 398, 408 s., 434 s., 411. 44}); cfr. 484. Bersabdi II, 340. Vedi anche Pumi, Carteggio 157. 158-15!* e T.itzio, F. Gon-, 22. TI duca di Urbino, di cui difensore Filippo Beroaldo il piovane, con-v‘"*e il papa tradimento «lell'Alidosi, venne assolto e restituito in tutti i MUji onori. Cfr. oltre al iDennistoun II, 828 l’annotazione in * Ada consist. al 22 agosto 1511. Archivio concistoriale del Vaticano. < "fr. l-uzio, loc. cit. 88 s. ; Pwjuier, De Pii. Beroaldi rifa et scriptis. Lut. Par. 1900, •VPP e L. Frati, Il card, Fr. Alidori e \Fr. M. della Rovere, in Arch. stor. «al, «erie XLVII (1011), 144 ss. - Seconfìo Berixser. Gesch. (Ter Juden II, 81 e ©begobomus II y. < > '■ I^trebbe pensare al medico ebreo iSamuele Zarfati (cfr. Marini II, 24!) s., «'«CCOI.OMIM, Tizio 179 e * Introit. et exit. 5S6, t. 148, dove comparisce: magi, Samuel Ebrei*. « medicus S. D. *'• », che il 14 luglio 1505 riceve 125 flor. "«ri largì, ad hnnimi computum prò eius provMone. Chirtirgus del papa era >'">9. .Job. de Vico: Archivio segreto pontificio). Dalla relazione T*ne?iana presso Sànuto XII, 449 non presa in esame dagli autori suddetti, •Bevasi chiaramente, che questo non può essere, poiché il papa era assai ma contento del Rabbi. Inoltre nella relazione del 26 agosto si dice: Marco Seipio '“’i U lasso mangiare uno persicho; parve stesse meglio. Qui la data ®oue concorde, è vero, col de Chassis, ma Jovius, Vita Pomp. Col, _40, dice wpres '»mente : Medicus qui Julio poma persica obtnUt, fu» 'r*0 l’altro presso Sancto sono sfuggiti a Marini I. 29* Su nudici ebpei dei papi vedi oltre al Marini I, 292 3. anche Gudemann 23 i. Cfr. 'o-U l- mx-KlKGER II. 69, 83 s„ 111, 125.