La «cacciata di Eliodoro dal tempio». 1003 Due chiaroscuri sotto la Messa di Bolsena servono di passaggio alle susseguenti rappresentazioni.1 In uno è figurato Giulio II in tutto l’ornato della sua dignità che chiude la bocca a un’idra, cioè a dire, annienta lo scisma, i nemici interni della Chiesa. Nell’altro egli apparisce come trionfatore degli esterni oppressori della Santa ,Sede, come restauratore del legittimo patrimonio temporale della Chiesa. Ciò secondo le idee del tempo è espresso raffigurandovi l’imperatore Costantino che consegna il triregnum a papa Silvestro, il quale reca i lineamenti di Giulio II.2 La vittoria sugli scismatici è stata ulteriormente rappresentata in modo allegorico da Raffaello neH’affresco, che occupa una mezza parete della stanza e che a questa ha dato il nome. Ivi il maestro riproduce la miracolosa cacciata d’Eliodoro spogliatore sacrilego del tempio, conforme si narra nel secondo libro dei Maccabei.'1 Eliodoro, tesoriere di Seleuco Filopatore re di Siria, aveva l’ordine d’involare il tesoro del tempio di Gerusalemme. Ma in quella che egli si accingeva a mandare ad effetto il suo divisamento « lo spirito di Dio onnipotente — come dice la S. Scrittura — si fece vedere e conoscere chiaramente, di modo che tutti quelli ch’ebbero coraggio di obbedire ad Eliodoro, rovesciati a terra per divina virtù rimasero privi di forze e pieni di spavento. Perocché comparve loro un cavallo magnificamente equipaggiato, che portava un terribile cavaliere e quello diede furiosamente de’ calci co’ piedi davanti a Eliodoro; il cavaliere poi che lo montava pareva che avesse armi d’oro. Comparvero ancora due altri giovani di virile beltà, maestosi, ornati di vaghe vesti, i quali stando l’uno da un lato, l’altro dall’altro accanto ad Eliodoro, lo battevano senza posa, dandogli molte sferzate. Ed Eliodoro subito cadde per terra... e si vide manifestamente la mano di Dio... i Giudei poi benedicevano il Signore, perchè aveva glorificato la sua casa». Attenen- 1 Cosi lo intenderei queste rappresentazioni rimaste completamente inavvertite prima dello Steinmann, completando in tal modo le sue interpretazioni (Chiaroscuri 17T s.). z Cfr. Steinmann, Chiaroscuri 178. Che anche qui vi siano dei rapporti diretti col pontefice, risulta a mio avviso da due momenti, sfuggiti allo Stein-masx. Il triregno, simbolo della dominazione politica, allude evidentemente in pari tempo alla meravigliosa tiara, che Giulio II aveva fatto eseguire da Caradosso : v. sopra p. 802. »Siccome
  • e origine B'aff-fresco. Giulio II s’interessava in modo tutto ¡particolare della donazione di Costantino, che egli deve aver ritenuta autentica ; l’umanista Galateo gli offrì una copia dell’« originale greco» e Babtolomeus Pincernus he Montearduo gli dedicò una traduzione latina del documento; v. sopra l>. 117. s Che anche qui Giulio II abbia suggerito il soggetto si può arguire dal fatto, che mentre era ancora cardinale egli aveva acquistato degli arazzi colla storia di Eliodoro; vedi Mr.vrz. Raphael 276 (2* ed. 284-285).