li Laocoonte. Altre scoperto archeologiche. 911 anche «un primo saggio di osservazione archeologica». Si trattava di stabilire la giustezza della notizia di Plinio, che il gruppo ¡constasse di un solo blocco di marmo. Furono ichia-mati ad esaminarlo Michelangelo e Cristoforo Romano, «i primi scultori di Roma». Essi dimostrarono che il gruppo constava di più pezzi o fecero vedere quattro commessure, ma così bene nascoste, che l’errore di Plinio appariva perdonabile.1 Bramante fece approntare da parecchi scultori delle copie in cera del Laocoonte per poi ritrarre un getto in bronzo, affidando a Raffaello di pronunciare il verdetto in questa gara. Il maestro si pronunciò in favore del giovane Iacomo Sansovino. Federico Gonzaga volle avere dalla mano del celebre orefice Caradosso una riproduzione del Laocoonte. È cosa significativa per la potenza del fascino prodotto sugli artisti di quel tempo dal gruppo dei maestri rodiesi, che da principio essi non andarono oltre riproduzioni colla matita, col bulino, in stucco, bronzo e pietra. Tanto maggiore fu l’importanza che il gruppo raggiunse più tardi per l’arte del barocco, come per la storia dell’arte e per l’estetica. - Non meno rumore levò la scoperta d’un altro ¡antico gruppo fatta nel maggio del 1507 a Campo di Fiore: un Ercole avente in braccio il piccolo Telefo. Era appena dissotterrata quest’opera, che il papa l’acquistò e fecela collocare sull’ingresso del suo museo statuario apponendovi un’iscrizione, nella quale dicevasi interdetto l’accesso a tutti i profani dell’arte antica: procul este 'profani. 3 In seguito la collezione del Belvedere venne accresciuta dal cosiddetto Tigri e dalla figura giacente di Arianna, ritenuta per Cleopatra e come tale celebrata in versi dal Capodiferro e dal Castiglione. 1 Al che in fine venne ad aggiungersi la nota statua del Tevere trovata nel gennaio 1512 presso la Minerva.5 Queste statue 1 Grimm I5, 276. Miciiaelis 18. Ardi. stor. d-dl’Arte ,1, 148 s. Ltrzio, ,ìonzaga 40 s. Furstkr in Jahrb. &. preusg. Kunstgammi. XXVII, ICO. 2 V. ibid. 178 e L. 'Pollak, Die Laokoongruppe u. die Barodckunst, in Aits-gew&hltc Kunstwerke dei- \Saniinlung Lanckoronski, Wien 1918, 85 s. 3 A uu.kti.m. <>i!. iSchmabsow 39. Cfr. Miciiaelis 18, che conosce solo filiera relazione della scoperta, mentre n’esiste un’altra pili esatta in una lettor i 'li Giorgio da .Xegroponte in data 19 maggio 1507. da me vista nell A re bivi <> Gonza ga in Mantova ed ora pubblicata dal Luzio, Lettere inedite ili rra Siihlia da Castiglione 0, nota. 4 Miciiaelis 18 s. Helbig I, 130. Le poesie del Capodiferro nel Jlepert. di •Takitsoheìk III, 55. Gli esametri del (Castiglione «i leggono anche oggi allato alla statua. 5 Sul ritrovamento del Tiberitius cfr. la relazione mantovana in Ker'Ki-’-otti, Artisti in relazione coi Gonzaga (Modena 1885) 70 e Limo, f. Gonzaga 30-32, i quali mostrano erronea l'opinione del Miciiaelis che fa ri ! ro\ ;i re la statua del Tevere (ora al Louvre) sotto Leone X, opinione ammessa anche dal Gaix.osovius Vili"' 1.39.