Ingresso di Giulio II iu Bologna. 717 pato lungo il canale, che conduce l’acqua del Reno nella città. I Bolognesi, chiusa una chiavica, inondarono d’acqua il campo francese e costrinsero il nemico a ritirarsi lasciando indietro i bagagli e l’artiglieria più grave. I Francesi infuriati minacciarono d’infliggere a Bologna un fiero castigo. La città infatti difficilmente -arebbe scampata al saccheggio qualora il papa non avesse abbonito i Francesi inviando 8000 ducati al generale e 10000 ai soldati. T,o splendido ricevimento che fu fatto a Giulio II nel suo ingresso in Bologna era quindi ben meritato.1 II grandioso spettacolo doveva aver luogo il giorno di S. Martino. Realmente però il pontefice impaziente d’indugi pose il piede in Bologna il 10 novembre. In detto giorno egli ordinò al suo gran maestro di cerimonie di fare ricerche in città per un alloggio sicuro e conveniente. Avendolo egli trovato nella casa una volta dei Templari, a un trar di sasso dalla porta, il papa vi si condusse subito, ¡'■rendendo seco solo poche persone del suo seguito. Nulla curando ie dissuasioni degli astrologi e ridendosi della loro scienza disse: 1 In nome di Dio noi vogliamo entrare». Intanto erasi risaputo in Bologna, che il papa trovavasi in città. Il suono delle campane e il tonar dei cannoni ne portarono la notizia lontano per il contado.2 La gita trionfale di Giulio II a S. Petronio PII di novembre fu favorita da un magnifico tempo di estate ; da ogni parte fiorivano le rose.3 Fu uno spettacolo del tutto insolito, nel quale si diede a vedere in modo imponente lo splendido sviluppo cui eran giunte le feste all’epoca del rinascimento.4 II maestro delle cerimonie Paride de Grassis ha descritto nel suo modo pedantesco tutti i particolari di quell’avvenimento ;5 altri contemporanei, come Francesco Alber-tini, l’ambasciatore veneto e il cronista bolognese Ghirardacci, lo hanno descritto a grandi tratti.6 II cardinale Adriano da Corneto 3 Guicciardini VII, c. 1. Laurentius Parmenius 314 s. Sigismondo >'F-’ Conti II, 354-355. Paris de Gbassis ed. Frati 83, dii una narrazione alquanto diversa, colorita s’intende nell’interesse dei suoi concittadini bolognesi. 1 ir. anche Florus, De exped. Bonon. 20 s. ; Bernardi II, 199 s. ; : Scheurl, firiefbueh 35, 30, 37; iSugenheim 396-397 e Gozzadini, Alcuni avvenimenti 74 s. « Fester, Machiavelli 79. 2 Paris de Grassis, ed. Frati 84-85. Albertini p. xxir. 4 Sulle feste dell’epoca del rinascimento in generale cfr. Burckhardt, Vultur I®, 143 s. 3 Paris de Grassis, ed. ,Frati 85-96. 1 Albertini p. pati-xxii. [La relazione dell’ambasciatore veneziano presso Canuto VI, 491 s. Erasmo, che vide quest’ingresso, non ne diede alcuna descrizione* deplorando solo la grande pompa. Per dare più importanza alle sue Parole, Erasmo dice d’essersi trovato anche all’entrata di Giulio II in Roma, ’na questa notizia accettata pure dal Gregorovius Vili3 50, è una falsiti. Cfr. Xolhac, Evasine en Italie 17. Tatham, Erasmus in Itali/ 645. La descrizione 0el * Ghirardacci, Lib. 38 in Cod. 768 della Biblioteca d e 11 ’ U n i v e r -