1038 Appendice. uno li parenti di quello vano ail ferire et amazare li parenti di quelli) che ha offeso etiam che in epsi non fusse saputa ne colpa alcuna del tlelicto et essendo fra el S. de Pesaro et casa nostra el parentato che è, sono proceduto con qualche respecto doppo il caso acio che li parenti et servitori del duca in la acerbità del dolore non havesseno commisso qualche sinistro effecto. .11 perche X. S. mi ha facto parlare da alcuni rmì svi carn COn molte paterne et affectionate parole demonstrative del amore che la Sua Sta mi porto et de la cura quale ha bavere del bene et salute mia et che da nessuno deli soi, quando bene il caso fusse pro ceduto dal Sor de...1 dal fratello, non mi havesse pero ad essere fa to se non lionore,..1 che venuto ad parlare il mag00 Gareilasso et dicto che per provedere in tucti li modi che la consuetudine de Oathalonia non mi potesse in omne evento far prejudicio, li pareva de dovere essere da X. S. et tore la fede ile la Sua S,a et come ambasciatore obligarmi anchora la fede deli soi Smi Ee che da riissimo parente ne servitore del duca mi sara facto se non lionore, il qual modo è stato adimpito questa matina et se li sono trovati presenti li amb" della Sma lega et del Sm0 Be Federico, li quali erano andati per visitare X. S. e questo modo è stato .judicato el più expediente existimándose che quando se intenda la fede de X. S. et delli Smi Reali de Hispania mi sia obligata, nissuno sia si ardito che facesse desordine dal quale mi pare anche dovere stare con 10 animo più quieto perche sono poi venute le lettere della Ex. Y. et dal r™ legato, le quale significano come il p*0 S. de Pesax-o era venito a quella et anche se ha qualche aviso chel fratello non detíbe esser partito da Pesaro e benche sia cosa incredibile che ne dal uno ne dal altro fusse reuscito uno facto tanto crudele, nondimeno laudo che epso Sr” scrivendo qua demonstri la sincerità sua et del fratello et quanto siano alieni 'da cose de simile natura significando alla Ex. Y. lo es>serse intesa la venuta del ptt0 Sor de la et che il fratello non debbe esser partito da Pesaro ha facto renovare la varieta de le conjecture da unde possi esser nato questo [caso] terribile et tutavia se investiga per trovare 11 vero... A [Ila Ex. Y. mi rieoman]do. Romae XX. Iunii 1497. Asc[anius]. Orig. all'A rchivio di Stato in Milano. 42. Paolo Bilia a Lodovico il Moro, duca di Milano.2 Roma, 21 giugno 1497. Ili"10 etc---- Ileii 3 X. S. contra la opinione de ogniuno hebbe concistorio dove interevenero tuti li srl car1’ excepto el s. Vicecancellero. Quello che in epso fu trattato secundo se è inteso è che la Sta Sua con certo preambulo del amore suo cordiale verso el duca de Candia et quanto li havesse passato el icore questo suo acerbo caso dimonstro ricognoseere le vicisitudine humane et ringratiaiulo Dio de tale cogno-simento disse che la dispositione sua era de reformare insieme con la 1 Quanto segue è guasto. 2 Cfr. sopra p. 436, 437. 3 Più esattamente ieri l’altro, il 19 giugno.