¿a« Libro Ì. Innocenzo Vili. 1484-1492. Capitolo é. fessa di questo prelato riuscì di temperare la furia dei Baglioni e d’impedire il temuto e completo distacco di Perugia dalla sovranità pontificia.1 Il Cardinal Piccolomini seppe altresì con rara abilità sedare le antiche contese esistenti tra Foligno e Spello a causa dei confini liberando con ciò Innocenzo Vili almeno da questo pensiero. - Tanto maggiore affanno e inquietudine cagionava al pontefice il contegno continuamente ostile oltremodo e provocante del re napoletano. Indarno nella primavera dell’anno 1489 la corte spagnola si adoperò per appianare il conflitto; Ferrante parve che avesse in animo, coi suoi attacchi personali al pontefice e ai suoi, di voler addirittura venire ad un’aperta rottura con Innocenzo. Era un gioco pericoloso quello che faceva il re napoletano ; una guerra col papa poteva farlo signore dello Stato pontificio, ma anche preparare a lui fin d’allora quella sorte, che sei anni più tardi dncolse effettivamente a suo figlio. Fu merito grande di Lorenzo de’ Medici di avere scongiurato nell’anno 1489 quell’urto che sembrava inevitabile tra Ferrante e Innocenzo.3 Ferrante di Napoli nella sua provocante condotta contro Roma era non poco favorito dal re ungherese Mattia Corvino. La principale mira di costui era allora queila di trasferire il principe turco Djem in Ungheria. Or non avendo potuto conseguire questo il suo ambasciatore romano, Mattia venne alla terribile minaccia di far venire in caso contrario il sultano de’ Turchi in Italia. In quanto all’abbàndonare il re di Napoli, Mattia dichiarò al nunzio pontificio che non glielo permetteva il suo onore-1 Come non aveva vietato al re d’Ungheria d’impadronirsi d’Ancona, così ora « l’onore » non gli proibì di stringere accordi con vassalli del papa non che col famoso condottiere Giulio Cesare Varano allo scopo di eccitarli alla ribellione.5 Con la rivoluzione in seno allo Stato della Chiesa il papa sarebbe stato ridotto ad uno strumento senza volontà. Innocenzo Vili cercò difendersi il meglio che potè da questi attacchi. Nel maggio del 1489 prese la riso- 1 Sigismondo db' < Tonti I, »17. Cfr. Reumont, Lorenzo IP, 279 s. Per In nomina del Piccolomini cfr. Oraziani (¡90: Bukchabdi Diarium (Thitasne) I-317, (Ckla.ni) I. 240 s. e la * lettera di Arlotti in data di Roma 9 novembre 14SV Archivio distato in Modena. 2 Sigismondo db’ Conti I, 317. Sulla rimunerazione data da Innocenzo Vili alla città di Soriano, che per la stia fedeltà alla signoria della Chiesa nel novembre 1489 aveva mandato a vuoto lui violento attacco, v. Arch. il. Soc. rotti■ ili ut. ixilr. XXVI (1903). 392 s., 413 s. » Giudizio dà Reumont, Lorciuso IP. 370-371. « Fraknói, Mat1iia* Corritiu* 262. 'Sul principe Djem cfr. il capitolo seguente. Su Giovanni d'Aragona quale nunzio presso Mattia Corvino nel 1489 vedi G. RAth. Giovanni iFAriti/omi (in ungherese), in Szózailok XXIV (18901. 328-337. 396-415. 5 Fraknói, loc. cit. 262-03.